Introduzione. Il comportamento prosociale è definito come un costrutto multidimensionale che comprende l’aiuto, la condivisione e la consolazione. Ciascuno richiede l’identificazione di un problema e il riconoscimento di uno specifico stato di bisogno nell’altro: per aiutare una persona è necessario riconoscere che abbia una difficoltà a raggiungere un obiettivo; condividere richiede di cogliere una distribuzione non equa di risorse e di riconoscere il desiderio altrui di avere ciò di cui non è in possesso; per consolare è fondamentale riconoscere nell’altro un malessere emotivo o fisico (Dunfield, 2014; Dunfield & Kuhlmeier, 2013). Tali differenze portano a ipotizzare che fattori diversi intervengano nella comparsa delle diverse tipologie di condotte prosociali. Lo scopo di questo studio è quello di esaminare, tra i vari fattori, le abilità di comprensione sociale (in particolare la conoscenza delle emozioni e la teoria della mente) e il linguaggio, per esplorare se siano associate alle diverse tipologie di comportamento prosociale, controllando anche il ruolo di età e genere. Metodo. Hanno partecipato allo studio 149 bambini tra i 24 e i 48 mesi (M = 35.6 mesi, DS = 6.77 mesi; 75 femmine e 74 maschi), frequentanti 18 asili nido e scuole dell’infanzia situati in Piemonte. È stato adottato un disegno di ricerca multi-tratto multimetodo. Da un lato, infatti, sono state utilizzate misure dirette per valutare le abilità di conoscenza delle emozioni (Puppet Interview; Camodeca e Coppola, 2010), la teoria della mente (Compito di desiderio altrui, Wellman e Liu 2004; Compito di vera credenza, Wellman, 1991) e il linguaggio recettivo (Peabody Picture Vocabulary Test, Stella et al., 2000). Dall’altro lato sono state effettuate osservazioni naturalistiche presso l’asilo nido o la scuola dell’infanzia per rilevare la frequenza dei comportamenti prosociali spontanei dei bambini nei momenti di gioco libero, adottando una griglia creata ad hoc (Griglia di Osservazione del Comportamento Prosociale). Risultati. Le analisi di regressione logistica ordinale hanno mostrato differenti pattern di associazione tra le variabili considerate e le specifiche categorie di comportamento prosociale. In particolare i comportamenti di aiuto risultano essere principalmente spiegati dalla conoscenza delle emozioni e dal genere, a favore delle bambine, χ2 (5) = 26.45, p = .001, mentre la varianza nei comportamenti di condivisione è spiegata soprattutto dalle abilità di teoria della mente e dal linguaggio, χ2 (5) = 13.94, p = .030. Discussione. I risultati ottenuti supportano la concettualizzazione dei comportamenti prosociali come costrutto multidimensionale. Inoltre rappresentano un incentivo per la progettazione di programmi di intervento conversazionali volti a sviluppare le abilità di comprensione sociale e di linguaggio, nell’ottica di promuovere i comportamenti prosociali e favorire in tal modo interazioni positive tra i pari fin dalla prima infanzia.
Pepe, A., Conte, E. (2021). Uno studio multimetodo sui comportamenti prosociali spontanei dei bambini di 2 e 3 anni. In XXXIII Congresso Nazionale AIP, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione (pp.50-51). Cacucci.
Uno studio multimetodo sui comportamenti prosociali spontanei dei bambini di 2 e 3 anni
Pepe, APrimo
;Conte, E
Secondo
2021
Abstract
Introduzione. Il comportamento prosociale è definito come un costrutto multidimensionale che comprende l’aiuto, la condivisione e la consolazione. Ciascuno richiede l’identificazione di un problema e il riconoscimento di uno specifico stato di bisogno nell’altro: per aiutare una persona è necessario riconoscere che abbia una difficoltà a raggiungere un obiettivo; condividere richiede di cogliere una distribuzione non equa di risorse e di riconoscere il desiderio altrui di avere ciò di cui non è in possesso; per consolare è fondamentale riconoscere nell’altro un malessere emotivo o fisico (Dunfield, 2014; Dunfield & Kuhlmeier, 2013). Tali differenze portano a ipotizzare che fattori diversi intervengano nella comparsa delle diverse tipologie di condotte prosociali. Lo scopo di questo studio è quello di esaminare, tra i vari fattori, le abilità di comprensione sociale (in particolare la conoscenza delle emozioni e la teoria della mente) e il linguaggio, per esplorare se siano associate alle diverse tipologie di comportamento prosociale, controllando anche il ruolo di età e genere. Metodo. Hanno partecipato allo studio 149 bambini tra i 24 e i 48 mesi (M = 35.6 mesi, DS = 6.77 mesi; 75 femmine e 74 maschi), frequentanti 18 asili nido e scuole dell’infanzia situati in Piemonte. È stato adottato un disegno di ricerca multi-tratto multimetodo. Da un lato, infatti, sono state utilizzate misure dirette per valutare le abilità di conoscenza delle emozioni (Puppet Interview; Camodeca e Coppola, 2010), la teoria della mente (Compito di desiderio altrui, Wellman e Liu 2004; Compito di vera credenza, Wellman, 1991) e il linguaggio recettivo (Peabody Picture Vocabulary Test, Stella et al., 2000). Dall’altro lato sono state effettuate osservazioni naturalistiche presso l’asilo nido o la scuola dell’infanzia per rilevare la frequenza dei comportamenti prosociali spontanei dei bambini nei momenti di gioco libero, adottando una griglia creata ad hoc (Griglia di Osservazione del Comportamento Prosociale). Risultati. Le analisi di regressione logistica ordinale hanno mostrato differenti pattern di associazione tra le variabili considerate e le specifiche categorie di comportamento prosociale. In particolare i comportamenti di aiuto risultano essere principalmente spiegati dalla conoscenza delle emozioni e dal genere, a favore delle bambine, χ2 (5) = 26.45, p = .001, mentre la varianza nei comportamenti di condivisione è spiegata soprattutto dalle abilità di teoria della mente e dal linguaggio, χ2 (5) = 13.94, p = .030. Discussione. I risultati ottenuti supportano la concettualizzazione dei comportamenti prosociali come costrutto multidimensionale. Inoltre rappresentano un incentivo per la progettazione di programmi di intervento conversazionali volti a sviluppare le abilità di comprensione sociale e di linguaggio, nell’ottica di promuovere i comportamenti prosociali e favorire in tal modo interazioni positive tra i pari fin dalla prima infanzia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.