Durante l'emergenza sanitaria che nella primavera 2020 ha coinvolto il mondo intero, il Governo italiano ha emanato una serie di misure per arginare l'espansione della pandemia, culminate con la chiusura delle attività economiche, sociali e culturali, e – primo paese in Europa a ricorrere a tale disposizione – la chiusura di tutti i servizi educativi per l'infanzia, le scuole e le università. Tuttavia, la scuola non si è fermata, ma è proseguita per più di sei mesi (marzo-settembre 2020) attraverso la Didattica a Distanza (DAD). Evento unico nel nostro secolo per caratteristiche e durata, milioni di bambini e di ragazzi, dall'oggi al domani, hanno smesso di recarsi a scuola e hanno iniziato a ricevere comunicazioni telematiche dagli insegnanti e a seguire lezioni registrate e videolezioni in sincrono. Il lockdown e la conseguente brusca chiusura delle scuole hanno rappresentato una "frattura" nella quotidianità così come era stata vissuta e pensata fino a quel momento, con significative ripercussioni sul benessere di genitori e figli. Il presente contributo intende approfondire il modo in cui i mesi di "scuola da casa" sono stati percepiti e vissuti da parte dei genitori. Lo studio ha adottato un disegno di ricerca quantitativo, esplorativo e trasversale. La raccolta dati è stata effettuata mediante una web survey dal titolo "Che ne pensi? La DAD dal punto di vista dei genitori" che, durante il periodo di lockdown nazionale, ha raggiunto 6.905 genitori di 9.802 bambini e ragazzi frequentanti la scuola primaria e secondaria di I e II grado. I dati raccolti restituiscono una chiara fotografia delle modalità attraverso cui le famiglie hanno affrontato questi mesi di DAD e, in linea con altri studi italiani e internazionali relativi al periodo di emergenza pandemica, rilevano una situazione di stress generale per molti bambini e adolescenti e per i loro genitori. I risultati, in particolare, evidenziano i punti deboli delle modalità didattiche da remoto, incapaci di rivestire il ruolo di fattore di protezione socioculturale, supporto parentale e arena sociale – ruolo, questo, che costitutivamente contraddistingue la "scuola in presenza".

Pagani, V., Pastori, G. (2021). La didattica a distanza dal punto di vista dei genitori. Intervento presentato a: Congresso Nazionale Siped "La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali", Milano.

La didattica a distanza dal punto di vista dei genitori

Pagani, V;Pastori, G
2021

Abstract

Durante l'emergenza sanitaria che nella primavera 2020 ha coinvolto il mondo intero, il Governo italiano ha emanato una serie di misure per arginare l'espansione della pandemia, culminate con la chiusura delle attività economiche, sociali e culturali, e – primo paese in Europa a ricorrere a tale disposizione – la chiusura di tutti i servizi educativi per l'infanzia, le scuole e le università. Tuttavia, la scuola non si è fermata, ma è proseguita per più di sei mesi (marzo-settembre 2020) attraverso la Didattica a Distanza (DAD). Evento unico nel nostro secolo per caratteristiche e durata, milioni di bambini e di ragazzi, dall'oggi al domani, hanno smesso di recarsi a scuola e hanno iniziato a ricevere comunicazioni telematiche dagli insegnanti e a seguire lezioni registrate e videolezioni in sincrono. Il lockdown e la conseguente brusca chiusura delle scuole hanno rappresentato una "frattura" nella quotidianità così come era stata vissuta e pensata fino a quel momento, con significative ripercussioni sul benessere di genitori e figli. Il presente contributo intende approfondire il modo in cui i mesi di "scuola da casa" sono stati percepiti e vissuti da parte dei genitori. Lo studio ha adottato un disegno di ricerca quantitativo, esplorativo e trasversale. La raccolta dati è stata effettuata mediante una web survey dal titolo "Che ne pensi? La DAD dal punto di vista dei genitori" che, durante il periodo di lockdown nazionale, ha raggiunto 6.905 genitori di 9.802 bambini e ragazzi frequentanti la scuola primaria e secondaria di I e II grado. I dati raccolti restituiscono una chiara fotografia delle modalità attraverso cui le famiglie hanno affrontato questi mesi di DAD e, in linea con altri studi italiani e internazionali relativi al periodo di emergenza pandemica, rilevano una situazione di stress generale per molti bambini e adolescenti e per i loro genitori. I risultati, in particolare, evidenziano i punti deboli delle modalità didattiche da remoto, incapaci di rivestire il ruolo di fattore di protezione socioculturale, supporto parentale e arena sociale – ruolo, questo, che costitutivamente contraddistingue la "scuola in presenza".
abstract + slide
Didattica a distanza; Genitori; COVID-19; Impatto emotivo e comportamentale; Metodo quantitativo
Italian
Congresso Nazionale Siped "La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali"
2021
2021
none
Pagani, V., Pastori, G. (2021). La didattica a distanza dal punto di vista dei genitori. Intervento presentato a: Congresso Nazionale Siped "La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali", Milano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/312131
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