La ricerca su ‘emozioni e adolescenza’ costituisce un ambito su cui di recente ha iniziato a convergere un interesse specifico degli studiosi (Matarazzo, 2001; Barone, 2004; Grazzani Gavazzi, in press). Un primo aspetto che ha favorito il sorgere di tale interesse è legato all’affermarsi dello studio psicologico delle emozioni indipendentemente dalla loro connotazione clinica, con l’elaborazione di teorie sia in psicologia generale (ad es., Frijda, 1988) sia in psicologia dello sviluppo (ad es., Sroufe, 1995). Si è iniziato così a considerare il binomio ‘emozioni-adolescenza’ in una prospettiva orientata ad avvicinare in modo nuovo due aspetti tradizionalmente accostati, più facilmente, in senso clinico e psicopatologico. Infatti, pur essendo forte, anche a livello di senso comune, l’immagine dell’adolescenza come periodo emotivamente tumultuoso e ricco, la letteratura psicologica si è focalizzata fino ad oggi principalmente sullo sviluppo delle emozioni nella prima infanzia o sulla competenza emotiva nell’infanzia e nella fanciullezza, trascurando i periodi successivi del ciclo di vita. Inoltre, si assiste oggi ad un interesse per le emozioni nell’ambito delle neuroscienze (LeDoux, 1998; Damasio, 2000). Diversi studi sembrano dimostrare come la crescita neurologica di un adolescente sia tale da essere paragonata a quella vissuta da un bambino di due anni, per completarsi intorno ai vent’anni, età in cui i giovani, grazie alla maturazione della corteccia prefrontale, imparerebbero a dominare gli aspetti pulsionali della personalità (Oliverio, 2002). Infine, varie ricerche condotte in psicologia dello sviluppo e dell’educazione confermano la visione dell’adolescenza come periodo di cambiamenti cognitivi e metacognitivi; si affermano infatti la capacità di pensare il possibile, l’attitudine introspettiva, lo sviluppo del pensiero critico e autoriflessivo (Petter, 1999; Vianello, 1999; Confalonieri, Grazzani Gavazzi, 2002; Mason, 2003). Si possono collocare in questo ambito anche i più recenti studi sulla mentalizzazione delle emozioni in adolescenza (Montirosso, in press; Barone, in press) condotti da autori che si focalizzano sulla capacità, in questa fase del ciclo di vita, di accedere al proprio mondo interno, e sulla qualità dell’attività autoriflessiva implicata. Come mostra un’ampia letteratura su ‘emozioni e bambini’ (ad esempio, Harris, 1989, 2000; Pons, Doudin, Harris, deRosnay, 2002; Pons, Lawson, Harris, deRosnay, 2003), sappiamo che questi si presentano alle soglie dell’adolescenza in possesso di numerose conoscenze e abilità emotive. Tra le varie competenze possedute, vi sono la capacità di etichettare non solo emozioni di base ma anche quelle complesse, di padroneggiare le regole di esibizione per regolare l’espressione emotiva in funzione delle diverse circostanze in cui si trovano, di mettere in relazione atti moralmente deprecabili, o viceversa azioni di valore, con l’esperienza di emozioni di colpa, orgoglio o vergogna. Queste conoscenze e abilità concorrono a definire la loro competenza emotiva (Saarni, 1999). A fronte di ciò, si conosce ancora poco circa la pratica auto-riflessiva degli adolescenti nei confronti del proprio mondo emotivo. Conseguentemente, non si sa in che misura essi si percepiscono competenti rispetto a diverse dimensioni che, in parte, compongono quella che Salovey e collaboratori chiamano ‘intelligenza emotiva’ ma che, più semplicemente, possiamo concepire come insieme di abilità e capacità che consentono di essere emotivamente adeguati ed efficaci sul piano individuale e interpersonale. Infine, date le specifiche caratteristiche delle ragazze e dei ragazzi in questa fase del ciclo di vita (Palmonari, 1997; Vegetti Finzi, Battistin, 2000) risulta interessante indagare le differenze di genere. A tale proposito, dai risultati di alcuni studi condotti in questa direzione sembra che le femmine si percepiscano maggiormente competenti dei maschi (ad es., Ciarrochi et al., 2001), ma si tratta di risultati iniziali che meritano un approfondimento. Sulla base di questa premessa e di quanto emerso da una ricerca condotta con 262 adolescenti (Grazzani Gavazzi, Antoniotti, in press) abbiamo condotto uno studio sulla autovalutazione della competenza emotiva in adolescenza, con particolare attenzione alle differenze di genere. Tale studio è un’estensione di quello appena citato, in quanto comprende un campione più ampio. La Ricerca Partecipanti. Hanno preso parte alla ricerca 320 ragazzi, di Milano, Bergamo e Cremona, equamente distribuiti tra maschi e femmine, di ceto socio-economico medio, che non presentavano, a detta dei loro insegnanti, seri problemi cognitivi ed emotivi. Essi sono stati reclutati nelle scuole di appartenenza (liceo scientifico, ragioneria, istituto artistico) nelle classi terza, quarta e quinta superiore. L’età media è risultata di 17 anni e 8 mesi. Strumento e procedura. Ai ragazzi è stato somministrato il Questionario di Schutte et al. (1998) tradotto mediante tecnica di back version procedure ed utilizzato in ricerche precedenti. Esso, costruito sulla base del modello di competenza emotiva di Salovey e Mayer (1990), comprende 33 items (scala di risposta: 1-5) di semplice comprensione che lo rendono particolarmente adatto all’età dei soggetti. Risultati. L’analisi dei dati è in fase di ultimazione, confermando, in parte, quanto emerso dalla ricerca precedente (Grazzani Gavazzi, Antoniotti, in press) che metteva in luce le aree in cui i soggetti si valutano particolarmente competenti rispetto alle proprie abilità emotive, e le aree in cui si percepiscono più deficitari. L’analisi della varianza evidenzia differenze di genere nella direzione di una più elevata autovalutazione da parte delle femmine. L’analisi fattoriale mette in luce le componenti rispetto alle quali l’autovalutazione delle femmine è più elevata di quella dei maschi in modo statisticamente significativo.

Grazzani, I., Antoniotti, C. (2004). Autovalutazione della competenza emotiva in adolescenti maschi e femmine. In Sezione di Psicologia dello Sviluppo, XVIII Congresso Nazionale. Riassunti delle comunicazioni (pp.195-198). Sciacca (AG) : Tipografia.

Autovalutazione della competenza emotiva in adolescenti maschi e femmine

GRAZZANI, ILARIA;ANTONIOTTI, CARLA
2004

Abstract

La ricerca su ‘emozioni e adolescenza’ costituisce un ambito su cui di recente ha iniziato a convergere un interesse specifico degli studiosi (Matarazzo, 2001; Barone, 2004; Grazzani Gavazzi, in press). Un primo aspetto che ha favorito il sorgere di tale interesse è legato all’affermarsi dello studio psicologico delle emozioni indipendentemente dalla loro connotazione clinica, con l’elaborazione di teorie sia in psicologia generale (ad es., Frijda, 1988) sia in psicologia dello sviluppo (ad es., Sroufe, 1995). Si è iniziato così a considerare il binomio ‘emozioni-adolescenza’ in una prospettiva orientata ad avvicinare in modo nuovo due aspetti tradizionalmente accostati, più facilmente, in senso clinico e psicopatologico. Infatti, pur essendo forte, anche a livello di senso comune, l’immagine dell’adolescenza come periodo emotivamente tumultuoso e ricco, la letteratura psicologica si è focalizzata fino ad oggi principalmente sullo sviluppo delle emozioni nella prima infanzia o sulla competenza emotiva nell’infanzia e nella fanciullezza, trascurando i periodi successivi del ciclo di vita. Inoltre, si assiste oggi ad un interesse per le emozioni nell’ambito delle neuroscienze (LeDoux, 1998; Damasio, 2000). Diversi studi sembrano dimostrare come la crescita neurologica di un adolescente sia tale da essere paragonata a quella vissuta da un bambino di due anni, per completarsi intorno ai vent’anni, età in cui i giovani, grazie alla maturazione della corteccia prefrontale, imparerebbero a dominare gli aspetti pulsionali della personalità (Oliverio, 2002). Infine, varie ricerche condotte in psicologia dello sviluppo e dell’educazione confermano la visione dell’adolescenza come periodo di cambiamenti cognitivi e metacognitivi; si affermano infatti la capacità di pensare il possibile, l’attitudine introspettiva, lo sviluppo del pensiero critico e autoriflessivo (Petter, 1999; Vianello, 1999; Confalonieri, Grazzani Gavazzi, 2002; Mason, 2003). Si possono collocare in questo ambito anche i più recenti studi sulla mentalizzazione delle emozioni in adolescenza (Montirosso, in press; Barone, in press) condotti da autori che si focalizzano sulla capacità, in questa fase del ciclo di vita, di accedere al proprio mondo interno, e sulla qualità dell’attività autoriflessiva implicata. Come mostra un’ampia letteratura su ‘emozioni e bambini’ (ad esempio, Harris, 1989, 2000; Pons, Doudin, Harris, deRosnay, 2002; Pons, Lawson, Harris, deRosnay, 2003), sappiamo che questi si presentano alle soglie dell’adolescenza in possesso di numerose conoscenze e abilità emotive. Tra le varie competenze possedute, vi sono la capacità di etichettare non solo emozioni di base ma anche quelle complesse, di padroneggiare le regole di esibizione per regolare l’espressione emotiva in funzione delle diverse circostanze in cui si trovano, di mettere in relazione atti moralmente deprecabili, o viceversa azioni di valore, con l’esperienza di emozioni di colpa, orgoglio o vergogna. Queste conoscenze e abilità concorrono a definire la loro competenza emotiva (Saarni, 1999). A fronte di ciò, si conosce ancora poco circa la pratica auto-riflessiva degli adolescenti nei confronti del proprio mondo emotivo. Conseguentemente, non si sa in che misura essi si percepiscono competenti rispetto a diverse dimensioni che, in parte, compongono quella che Salovey e collaboratori chiamano ‘intelligenza emotiva’ ma che, più semplicemente, possiamo concepire come insieme di abilità e capacità che consentono di essere emotivamente adeguati ed efficaci sul piano individuale e interpersonale. Infine, date le specifiche caratteristiche delle ragazze e dei ragazzi in questa fase del ciclo di vita (Palmonari, 1997; Vegetti Finzi, Battistin, 2000) risulta interessante indagare le differenze di genere. A tale proposito, dai risultati di alcuni studi condotti in questa direzione sembra che le femmine si percepiscano maggiormente competenti dei maschi (ad es., Ciarrochi et al., 2001), ma si tratta di risultati iniziali che meritano un approfondimento. Sulla base di questa premessa e di quanto emerso da una ricerca condotta con 262 adolescenti (Grazzani Gavazzi, Antoniotti, in press) abbiamo condotto uno studio sulla autovalutazione della competenza emotiva in adolescenza, con particolare attenzione alle differenze di genere. Tale studio è un’estensione di quello appena citato, in quanto comprende un campione più ampio. La Ricerca Partecipanti. Hanno preso parte alla ricerca 320 ragazzi, di Milano, Bergamo e Cremona, equamente distribuiti tra maschi e femmine, di ceto socio-economico medio, che non presentavano, a detta dei loro insegnanti, seri problemi cognitivi ed emotivi. Essi sono stati reclutati nelle scuole di appartenenza (liceo scientifico, ragioneria, istituto artistico) nelle classi terza, quarta e quinta superiore. L’età media è risultata di 17 anni e 8 mesi. Strumento e procedura. Ai ragazzi è stato somministrato il Questionario di Schutte et al. (1998) tradotto mediante tecnica di back version procedure ed utilizzato in ricerche precedenti. Esso, costruito sulla base del modello di competenza emotiva di Salovey e Mayer (1990), comprende 33 items (scala di risposta: 1-5) di semplice comprensione che lo rendono particolarmente adatto all’età dei soggetti. Risultati. L’analisi dei dati è in fase di ultimazione, confermando, in parte, quanto emerso dalla ricerca precedente (Grazzani Gavazzi, Antoniotti, in press) che metteva in luce le aree in cui i soggetti si valutano particolarmente competenti rispetto alle proprie abilità emotive, e le aree in cui si percepiscono più deficitari. L’analisi della varianza evidenzia differenze di genere nella direzione di una più elevata autovalutazione da parte delle femmine. L’analisi fattoriale mette in luce le componenti rispetto alle quali l’autovalutazione delle femmine è più elevata di quella dei maschi in modo statisticamente significativo.
slide + paper
competenza emotiva, adolescenti
Italian
AIP - 18° Congresso Nazionale Sezione di Psicologia dello Sviluppo
2004
Sezione di Psicologia dello Sviluppo, XVIII Congresso Nazionale. Riassunti delle comunicazioni
set-2004
195
198
none
Grazzani, I., Antoniotti, C. (2004). Autovalutazione della competenza emotiva in adolescenti maschi e femmine. In Sezione di Psicologia dello Sviluppo, XVIII Congresso Nazionale. Riassunti delle comunicazioni (pp.195-198). Sciacca (AG) : Tipografia.
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