Il Corso di Laurea in Scienze Pedagogiche ha proposto, sin dalla sua costituzione, un percorso formativo che consentisse agli studenti di sperimentare una postura attiva, critica, al tempo stesso operativa e riflessiva, a partire dalla quale sviluppare competenze fondamentali per l’esercizio della professione pedagogica. Il tirocinio è stato pensato come un “campo di sperimentazione” in questa direzione, evolvendosi nel corso del tempo. Il Corso di Laurea si è infatti continuamente interrogato su quali esperienze sarebbero state adeguate per far assumere tale postura agli studenti, riflettendo, al tempo stesso, su quale organizzazione avrebbe potuto supportarle, tenuti in considerazione i vincoli istituzionali ed economici. I feed-back e le riflessioni degli studenti hanno contribuito alla continua revisione del percorso stesso, arricchendo l’attività progettuale con le esperienze di chi viveva il tirocinio in prima persona. La prima fase (dal 2008/2009 al 2012/2013), denominata “attività di ricerca e tirocinio”, collegava le attività di tirocinio alla stesura della tesi. La seconda (2013/2014 e 2014/2015) – “percorso di tutorato sperimentale” – ha fatto del tirocinio un percorso a sé stante, proponendo agli studenti la realizzazione di una ricerca sul campo. Il presupposto sottostante a questa scelta vedeva come fondamentalmente intrecciati lo sviluppo di competenze di ricerca (quali, ad esempio, saper individuare una questione educativa pertinente al contesto di indagine, mettere in campo una metodologia per raggiungere delle possibili risposte e saperle comunicare agli interlocutori istituzionali) con lo sviluppo delle competenze del pedagogista (o professionista educativo di secondo livello) Se questa ipotesi di lavoro è stata per certi versi fruttuosa, ben presto gli studenti hanno iniziato a sollevare interrogativi strettamente inerenti alla dimensione dell'orientamento rispetto al proprio futuro professionale. La scelta di un contesto dove effettuare il tirocinio e lo sviluppo di domande di ricerca si rivelavano improvvisamente imprese ardue poiché coinvolgevano direttamente la propria futura identità professionale ancora incerta (cosa mi interessa? di cosa mi voglio occupare come professionista?). Nel processo di valutazione della fase sperimentale si è così deciso di affrontare e dar rilevanza alla questione orientamento in modo esplicito. Questo ha portato a una nuova progettazione e, a partire dal 2015/2016, le attività di tirocinio hanno assunto la denominazione "Tirocinio Formativo e di Orientamento". Il nuovo percorso mira a sviluppare congiuntamente il riconoscimento e l'approfondimento delle conoscenze e competenze maturate e la propria futura identità professionale. Sono state programmate fasi di lavoro successive, che richiedono momenti di lavoro individuali e di gruppo, da svolgersi sia in università (incontri di gruppo col tutor o con professionisti già operanti nei servizi), sia in contesti educativi, sia attraverso l’utilizzo di una della piattaforma virtuale moodle. Gli studenti, suddivisi in gruppi con un tutor di riferimento, iniziano a esplorare i possibili profili professionali che potrebbero assumere, per poi andarli ad identificare ed analizzare in contesti educativi da loro scelti. Attraverso la successiva partecipazione a seminari condotti da professionisti, gli studenti hanno ulteriore possibilità di discutere esperienze rilevanti di lavoro pedagogico. Nella fase finale del percorso sono poi accompagnati a riflettere sulla propria identità professionale attraverso un’auto-valutazione delle proprie competenze, individuando criticità e possibili spazi di azione in vista di orientarsi alla definizione di un proprio progetto di sviluppo professionale. La sfida del nuovo progetto di tirocinio consiste nel costruire un dispositivo formativo capace di innescare un dialogo continuo e fruttuoso tra il riconoscimento e lo sviluppo delle proprie competenze (cosa so fare/cosa vorrei saper fare) con l'identificazione di un possibile futuro professionale (dove desidero svolgere la mia professione? Che tipo di professionista voglio essere?)
Galimberti, A., GAMBACORTI PASSERINI, M., Palmieri, C. (2016). Tirocinio Formativo e di Orientamento: una sfida per la formazione e l'orientamento in uscita degli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Intervento presentato a: Convegno SIO - L'età dell'incertezza:orientamento e life design nel XXI secolo 13-15 ottobre, Milano, Italia.
Tirocinio Formativo e di Orientamento: una sfida per la formazione e l'orientamento in uscita degli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca
GALIMBERTI, ANDREAPrimo
;GAMBACORTI PASSERINI, MARIA BENEDETTASecondo
;PALMIERI, CRISTINAUltimo
2016
Abstract
Il Corso di Laurea in Scienze Pedagogiche ha proposto, sin dalla sua costituzione, un percorso formativo che consentisse agli studenti di sperimentare una postura attiva, critica, al tempo stesso operativa e riflessiva, a partire dalla quale sviluppare competenze fondamentali per l’esercizio della professione pedagogica. Il tirocinio è stato pensato come un “campo di sperimentazione” in questa direzione, evolvendosi nel corso del tempo. Il Corso di Laurea si è infatti continuamente interrogato su quali esperienze sarebbero state adeguate per far assumere tale postura agli studenti, riflettendo, al tempo stesso, su quale organizzazione avrebbe potuto supportarle, tenuti in considerazione i vincoli istituzionali ed economici. I feed-back e le riflessioni degli studenti hanno contribuito alla continua revisione del percorso stesso, arricchendo l’attività progettuale con le esperienze di chi viveva il tirocinio in prima persona. La prima fase (dal 2008/2009 al 2012/2013), denominata “attività di ricerca e tirocinio”, collegava le attività di tirocinio alla stesura della tesi. La seconda (2013/2014 e 2014/2015) – “percorso di tutorato sperimentale” – ha fatto del tirocinio un percorso a sé stante, proponendo agli studenti la realizzazione di una ricerca sul campo. Il presupposto sottostante a questa scelta vedeva come fondamentalmente intrecciati lo sviluppo di competenze di ricerca (quali, ad esempio, saper individuare una questione educativa pertinente al contesto di indagine, mettere in campo una metodologia per raggiungere delle possibili risposte e saperle comunicare agli interlocutori istituzionali) con lo sviluppo delle competenze del pedagogista (o professionista educativo di secondo livello) Se questa ipotesi di lavoro è stata per certi versi fruttuosa, ben presto gli studenti hanno iniziato a sollevare interrogativi strettamente inerenti alla dimensione dell'orientamento rispetto al proprio futuro professionale. La scelta di un contesto dove effettuare il tirocinio e lo sviluppo di domande di ricerca si rivelavano improvvisamente imprese ardue poiché coinvolgevano direttamente la propria futura identità professionale ancora incerta (cosa mi interessa? di cosa mi voglio occupare come professionista?). Nel processo di valutazione della fase sperimentale si è così deciso di affrontare e dar rilevanza alla questione orientamento in modo esplicito. Questo ha portato a una nuova progettazione e, a partire dal 2015/2016, le attività di tirocinio hanno assunto la denominazione "Tirocinio Formativo e di Orientamento". Il nuovo percorso mira a sviluppare congiuntamente il riconoscimento e l'approfondimento delle conoscenze e competenze maturate e la propria futura identità professionale. Sono state programmate fasi di lavoro successive, che richiedono momenti di lavoro individuali e di gruppo, da svolgersi sia in università (incontri di gruppo col tutor o con professionisti già operanti nei servizi), sia in contesti educativi, sia attraverso l’utilizzo di una della piattaforma virtuale moodle. Gli studenti, suddivisi in gruppi con un tutor di riferimento, iniziano a esplorare i possibili profili professionali che potrebbero assumere, per poi andarli ad identificare ed analizzare in contesti educativi da loro scelti. Attraverso la successiva partecipazione a seminari condotti da professionisti, gli studenti hanno ulteriore possibilità di discutere esperienze rilevanti di lavoro pedagogico. Nella fase finale del percorso sono poi accompagnati a riflettere sulla propria identità professionale attraverso un’auto-valutazione delle proprie competenze, individuando criticità e possibili spazi di azione in vista di orientarsi alla definizione di un proprio progetto di sviluppo professionale. La sfida del nuovo progetto di tirocinio consiste nel costruire un dispositivo formativo capace di innescare un dialogo continuo e fruttuoso tra il riconoscimento e lo sviluppo delle proprie competenze (cosa so fare/cosa vorrei saper fare) con l'identificazione di un possibile futuro professionale (dove desidero svolgere la mia professione? Che tipo di professionista voglio essere?)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.