L’evoluzione glaciale è direttamente guidata da fattori climatici (Nigrelli G., 2014). Per questa ragione e per l’aumento di attenzione del grande pubblico al loro ritiro, i ghiacciai sono stati riconosciuti come i migliori indicatori terrestri dei cambiamenti climatici (IPCC, 2013). Risulta perciò evidente quanto siano necessarie nuove metodologie di analisi e monitoraggio dei corpi glaciali. Tradizionalmente le osservazioni sulle variazioni dei ghiacciai Alpini Italiani sono condotte tramite misurazioni su campo con l’utilizzo di paline ablatometriche o misurazioni di distanza da un punto noto, esterno alla massa glaciale, alla fronte di quest’ultima. Grazie alle nuove tecnologie di riprese aeree e satellitari ed alla digitalizzazione della cartografia è oggi possibile generare e gestire accurati modelli delle superfici glaciali, che, se integrati con serie temporali e monitoraggi classici possono fornire una visione più dettagliata dell’evoluzione glaciale. Il comportamento dei ghiacciai vallivi e montani è determinato dalla somma dei contributi di accumulo e ablazione, che costituiscono il bilancio di massa. Questo dipende da numerosi fattori come le condizioni climatiche, la topografia, la posizione geografica e la dinamica del ghiacciaio. Numerosi studi teorici sull’avanzamento e ritiro dei ghiacciai basati sul bilancio di massa hanno prodotto lo sviluppo di modelli matematici e numerici per la previsione della risposta dei ghiacciai ai cambiamenti climatici (Paul F., 2012). Una tipologia di modelli sono i Minimal Glacier Model, MGM, (Oerlemans J., 2011), i quali descrivono in maniera globale la dinamica dei ghiacciai. Questa classe di modelli non ha risoluzione spaziale. Tramite metodologie GIS basate è possibile però passare da un approccio deterministico ad uno spaziale. I parametri morfometrici ricavabili dalla cartografia digitale e dalle foto aeree e satellitari forniscono informazioni dettagliate per la calibrazione di modelli deterministici. In questa direzione, l’analisi GIS per applicare i MGM può incrementare l’accuratezza del modello. In questo lavoro sono state calcolate le variazioni frontali e volumetriche del ghiacciaio del Rutor (Val d’Aosta) dalla sua massima espansione nella Piccola Età Glaciale (circa 1820) al 2012, utilizzando serie temporali preesistenti, rilievi di campo e tecniche digitali, ricostruendo in tal modo la storia del suo regresso, attualmente ancora in corso. E’ stato inoltre sviluppato un algoritmo GIS capace di estrapolare tutti i valori necessari alla calibrazione delle condizioni al contorno dei MGM unendo l’approccio spaziale dei GIS a quello deterministico della modellistica. L’attività di ricerca rientra nel WP1.4 del progetto d’interesse nazionale NextData, che mira alla raccolta, conservazione, analisi e diffusione di dati ambientali e climatici in aree montane e marine.
Mattavelli, M., Moretti, M., Strigaro, D., Frigerio, I., DE AMICIS, M., Maggi, V., et al. (2015). Analisi gis per il calcolo di bilanci di massa volumetrici glaciologici. Intervento presentato a: Convegno Nazionale del Gruppo di Geoscienze e Tecnologie Informatiche - Sezione della Società Geologica Italiana -, San Leo (RN).
Analisi gis per il calcolo di bilanci di massa volumetrici glaciologici
MATTAVELLI, MATTEOPrimo
;MORETTI, MASSIMILIANOSecondo
;STRIGARO, DANIELE;FRIGERIO, IVAN;DE AMICIS, MATTIA GIOVANNI MARIA;MAGGI, VALTER;
2015
Abstract
L’evoluzione glaciale è direttamente guidata da fattori climatici (Nigrelli G., 2014). Per questa ragione e per l’aumento di attenzione del grande pubblico al loro ritiro, i ghiacciai sono stati riconosciuti come i migliori indicatori terrestri dei cambiamenti climatici (IPCC, 2013). Risulta perciò evidente quanto siano necessarie nuove metodologie di analisi e monitoraggio dei corpi glaciali. Tradizionalmente le osservazioni sulle variazioni dei ghiacciai Alpini Italiani sono condotte tramite misurazioni su campo con l’utilizzo di paline ablatometriche o misurazioni di distanza da un punto noto, esterno alla massa glaciale, alla fronte di quest’ultima. Grazie alle nuove tecnologie di riprese aeree e satellitari ed alla digitalizzazione della cartografia è oggi possibile generare e gestire accurati modelli delle superfici glaciali, che, se integrati con serie temporali e monitoraggi classici possono fornire una visione più dettagliata dell’evoluzione glaciale. Il comportamento dei ghiacciai vallivi e montani è determinato dalla somma dei contributi di accumulo e ablazione, che costituiscono il bilancio di massa. Questo dipende da numerosi fattori come le condizioni climatiche, la topografia, la posizione geografica e la dinamica del ghiacciaio. Numerosi studi teorici sull’avanzamento e ritiro dei ghiacciai basati sul bilancio di massa hanno prodotto lo sviluppo di modelli matematici e numerici per la previsione della risposta dei ghiacciai ai cambiamenti climatici (Paul F., 2012). Una tipologia di modelli sono i Minimal Glacier Model, MGM, (Oerlemans J., 2011), i quali descrivono in maniera globale la dinamica dei ghiacciai. Questa classe di modelli non ha risoluzione spaziale. Tramite metodologie GIS basate è possibile però passare da un approccio deterministico ad uno spaziale. I parametri morfometrici ricavabili dalla cartografia digitale e dalle foto aeree e satellitari forniscono informazioni dettagliate per la calibrazione di modelli deterministici. In questa direzione, l’analisi GIS per applicare i MGM può incrementare l’accuratezza del modello. In questo lavoro sono state calcolate le variazioni frontali e volumetriche del ghiacciaio del Rutor (Val d’Aosta) dalla sua massima espansione nella Piccola Età Glaciale (circa 1820) al 2012, utilizzando serie temporali preesistenti, rilievi di campo e tecniche digitali, ricostruendo in tal modo la storia del suo regresso, attualmente ancora in corso. E’ stato inoltre sviluppato un algoritmo GIS capace di estrapolare tutti i valori necessari alla calibrazione delle condizioni al contorno dei MGM unendo l’approccio spaziale dei GIS a quello deterministico della modellistica. L’attività di ricerca rientra nel WP1.4 del progetto d’interesse nazionale NextData, che mira alla raccolta, conservazione, analisi e diffusione di dati ambientali e climatici in aree montane e marine.File | Dimensione | Formato | |
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