Dal bisogno al diritto: il ruolo politico dell’educatore professionale.

Il dibattito sulla professionalità educativa si è centrato prevalentemente sulle differenze tra una visione tecnicistica e applicativa di modelli e metodologie, una visione etico-poietica e una riflessiva centrata sulla capacità di concettualizzare l’azione e apprendere dai saperi dell’esperienza, in una dialettica continua tra pensiero, azione e decisioni, tra intenzionalità e improvvisazione dettata dall’emergere contingente delle situazioni.I servizi, da questa prospettiva, diventano dispositivi che agiscono sul sistema (famiglia, scuola, comunità), non solo sull’individuo, e il ruolo degli educatori è politico e sociale al tempo stesso: nel momento in cui si prende cura dell’altro9, un professionista può modificare e trasformare percezioni e comportamenti, ma soprattutto il rapporto tra soggettività, alterità e contesti di vita, in ultima analisi modalità sociali.