Le scuole popolari e/o della seconda opportunità (S2O), che dagli anni '90 si sono ampiamente diffuse in Italia e in tutta Europa (a quegli anni risale infatti la loro istituzione ufficiale a livello comunitario: European Commission, 1995), rappresentano un efficace baluardo contro il disagio giovanile e il fenomeno dilagante dell'abbandono e della dispersione scolastica, come dimostrato da molta letteratura nazionale e internazionale (si vedano, a titolo esemplificativo: Brighenti & Bertazzoni, 2009; European Commission, 2014). Queste scuole offrono infatti un setting scolastico differente rispetto a quello della scuola tradizionale, proponendo metodologie didattiche più attive, laboratoriali e individualizzate e un supporto educativo costante, in orario sia curricolare che extracurricolare (Guarnieri, 2008). A differenza dei modelli di S2O sviluppatisi in Europa, rivolti in via prioritaria a ragazzi e ragazze che hanno già abbandonato il percorso scolastico e intendono rientrare in formazione, il modello italiano sembra rivolgersi quasi esclusivamente a studenti e studentesse ancora in età di obbligo scolastico, in una condizione di dispersione tale per cui le scuole cercano supporto all'esterno, principalmente interpellando il Terzo Settore (che gestisce nella maggior parte dei casi le S2O, dentro e fuori la scuola di tipo tradizionale). Il presente contributo intende quindi discutere tale specificità del modello italiano, a partire da uno studio esplorativo qualitativo, con campione finalizzato, che ha preso avvio nel corrente a.a., funzionale alla messa a punto di un'indagine più ampia, e in particolare di un questionario volto a mappare le S2O in tutta la Lombardia. In questa prima fase esplorativa sono state condotte una serie di interviste, nei mesi di marzo, aprile e maggio 2024, che si sono rivolte ai referenti delle S2O nelle province di Milano, Lodi, Varese e Monza e che hanno quindi coinvolto i seguenti ETS: Fondazione "Sicomoro per l'Istruzione Onlus", che gestisce 5 aule di S2O a Milano e a Lodi; Cooperativa Sociale "La Strada", Milano, che dirige la "Scuola Bottega"; Fondazione "Maria Anna Sala" e Fondazione "Aquilone", Milano; Fondazione "Daimon", che ha avviato a Saronno un ampio progetto di S2O denominato "Anno Unico"; Impresa Sociale "Il Carro", Monza. Le interviste, della durata media di 50 minuti, sono state trascritte verbatim e analizzate dal punto di vista tematico (Braun & Clarke, 2008). Il presente contributo intende quindi presentare i risultati preliminari della fase esplorativa, che iniziano a portare alla luce non solo i primi connotati specifici della S2O in Italia, ma anche le caratteristiche peculiari, organizzative ed educativo-didattiche, delle differenti realtà, che stimolano la riflessione intorno ai dispositivi, alle metodologie e agli strumenti più efficaci per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.
Cotza, V. (2025). Misure di contrasto alla dispersione scolastica e scuole della seconda opportunità. Il caso della Lombardia. In L. Acone, et alii (a cura di), Ricerca e progettazione pedagogica per contrastare povertà educative e dispersione scolastica. A 100 anni dalla nascita di Alberto Manzi (pp. 269-274). Pensa MultiMedia.
Misure di contrasto alla dispersione scolastica e scuole della seconda opportunità. Il caso della Lombardia
Cotza, V
2025
Abstract
Le scuole popolari e/o della seconda opportunità (S2O), che dagli anni '90 si sono ampiamente diffuse in Italia e in tutta Europa (a quegli anni risale infatti la loro istituzione ufficiale a livello comunitario: European Commission, 1995), rappresentano un efficace baluardo contro il disagio giovanile e il fenomeno dilagante dell'abbandono e della dispersione scolastica, come dimostrato da molta letteratura nazionale e internazionale (si vedano, a titolo esemplificativo: Brighenti & Bertazzoni, 2009; European Commission, 2014). Queste scuole offrono infatti un setting scolastico differente rispetto a quello della scuola tradizionale, proponendo metodologie didattiche più attive, laboratoriali e individualizzate e un supporto educativo costante, in orario sia curricolare che extracurricolare (Guarnieri, 2008). A differenza dei modelli di S2O sviluppatisi in Europa, rivolti in via prioritaria a ragazzi e ragazze che hanno già abbandonato il percorso scolastico e intendono rientrare in formazione, il modello italiano sembra rivolgersi quasi esclusivamente a studenti e studentesse ancora in età di obbligo scolastico, in una condizione di dispersione tale per cui le scuole cercano supporto all'esterno, principalmente interpellando il Terzo Settore (che gestisce nella maggior parte dei casi le S2O, dentro e fuori la scuola di tipo tradizionale). Il presente contributo intende quindi discutere tale specificità del modello italiano, a partire da uno studio esplorativo qualitativo, con campione finalizzato, che ha preso avvio nel corrente a.a., funzionale alla messa a punto di un'indagine più ampia, e in particolare di un questionario volto a mappare le S2O in tutta la Lombardia. In questa prima fase esplorativa sono state condotte una serie di interviste, nei mesi di marzo, aprile e maggio 2024, che si sono rivolte ai referenti delle S2O nelle province di Milano, Lodi, Varese e Monza e che hanno quindi coinvolto i seguenti ETS: Fondazione "Sicomoro per l'Istruzione Onlus", che gestisce 5 aule di S2O a Milano e a Lodi; Cooperativa Sociale "La Strada", Milano, che dirige la "Scuola Bottega"; Fondazione "Maria Anna Sala" e Fondazione "Aquilone", Milano; Fondazione "Daimon", che ha avviato a Saronno un ampio progetto di S2O denominato "Anno Unico"; Impresa Sociale "Il Carro", Monza. Le interviste, della durata media di 50 minuti, sono state trascritte verbatim e analizzate dal punto di vista tematico (Braun & Clarke, 2008). Il presente contributo intende quindi presentare i risultati preliminari della fase esplorativa, che iniziano a portare alla luce non solo i primi connotati specifici della S2O in Italia, ma anche le caratteristiche peculiari, organizzative ed educativo-didattiche, delle differenti realtà, che stimolano la riflessione intorno ai dispositivi, alle metodologie e agli strumenti più efficaci per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.| File | Dimensione | Formato | |
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