Nel giugno 2024, nell’ambito del progetto MUSA (Spoke 6, Task 3.1.3 “Contrasting and prevention of Early School Leaving in disadvantaged urban neighbourhoods”), l’Università di Milano-Bicocca ha avviato un progetto di ricerca che intende promuovere la creazione di un centro polifunzionale in collaborazione con l’IC Calasanzio (zona di San Siro, quartiere fortemente multiproblematico e multiculturale) a supporto delle esigenze sociali, educative e didattiche dell’Istituto e delle scuole del territorio. La finalità è trasformativa: costruire un modello di integrazione e contaminazione tra l’istruzione formale e gli interventi che si svolgono in tempo extrascolastico o comunque al di fuori del sistema scolastico tradizionale. In questa cornice, nel corrente a.s. il gruppo di ricerca sta implementando la sperimentazione di un curricolo innovativo in una classe (2E) del plesso Negri (Scuola Secondaria di I grado) dell’IC Calasanzio, scelta sulla base delle caratteristiche interne (alta presenza di studenti con BES, 100% di alunni con background migratorio, risultati INVALSI) e della disponibilità del corpo docente. Il curricolo si ispira alle metodologie delle scuole della seconda opportunità, con l’introduzione di una didattica modulare, di due educatori sulla classe e di Piani Personalizzati (PP), su base ICF, da redarre per tutti gli alunni. La domanda di ricerca che guida la sperimentazione è la seguente: in che misura lo sviluppo di un modello scolastico innovativo, ad alta densità educativa e basato su un approccio didattico di tipo laboratoriale, modulare e personalizzato, incide sui risultati di apprendimento e sui traguardi di competenza degli alunni? Per la realizzazione del curricolo, è stata adottata la metodologia della ricerca-azione-formazione, che ha coinvolto i docenti fin dalla fase di ideazione (giugno). Il contributo si prefigge di illustrare il disegno della ricerca e i primi risultati del percorso intrapreso, che offrono una fotografia del clima di classe (12 osservazioni svolte dalla ricercatrice dalla fine di settembre; diari di bordo scritti dagli educatori) e della competenza in Italiano a inizio anno (risultati del test CILS B1 adolescenti, somministrato a ottobre a tutta la classe). In questa sede verrà discusso anche il processo di co-progettazione tra ricercatrici e docenti, che nei primi due incontri (11 settembre e 9 ottobre) ha interessato la costruzione sia del modello di PP sia dello strumento per osservare gli alunni (ogni insegnante è tutor di uno/due studenti) in vista della scrittura dei PP, da consegnare entro la fine di novembre. Tali risultati preliminari restituiscono la complessità di una classe che appare come emblematica della problematicità che i docenti si trovano ad affrontare in questa società sempre più transizionale, che sembra esigere il ripensamento del modello formale di scuola alla luce delle molte esperienze alternative e non formali diffuse nel nostro territorio.
Cotza, V. (2024). Contaminare istruzione formale ed educazione non formale. Primi risultati di un curricolo scolastico innovativo nella Scuola Secondaria di I grado. Intervento presentato a: Convegno Nazionale SIPed “Formare al tempo della transizione ecologica, digitale e interculturale”, Libera Università di Bolzano, Bressanone.
Contaminare istruzione formale ed educazione non formale. Primi risultati di un curricolo scolastico innovativo nella Scuola Secondaria di I grado
Cotza, V
2024
Abstract
Nel giugno 2024, nell’ambito del progetto MUSA (Spoke 6, Task 3.1.3 “Contrasting and prevention of Early School Leaving in disadvantaged urban neighbourhoods”), l’Università di Milano-Bicocca ha avviato un progetto di ricerca che intende promuovere la creazione di un centro polifunzionale in collaborazione con l’IC Calasanzio (zona di San Siro, quartiere fortemente multiproblematico e multiculturale) a supporto delle esigenze sociali, educative e didattiche dell’Istituto e delle scuole del territorio. La finalità è trasformativa: costruire un modello di integrazione e contaminazione tra l’istruzione formale e gli interventi che si svolgono in tempo extrascolastico o comunque al di fuori del sistema scolastico tradizionale. In questa cornice, nel corrente a.s. il gruppo di ricerca sta implementando la sperimentazione di un curricolo innovativo in una classe (2E) del plesso Negri (Scuola Secondaria di I grado) dell’IC Calasanzio, scelta sulla base delle caratteristiche interne (alta presenza di studenti con BES, 100% di alunni con background migratorio, risultati INVALSI) e della disponibilità del corpo docente. Il curricolo si ispira alle metodologie delle scuole della seconda opportunità, con l’introduzione di una didattica modulare, di due educatori sulla classe e di Piani Personalizzati (PP), su base ICF, da redarre per tutti gli alunni. La domanda di ricerca che guida la sperimentazione è la seguente: in che misura lo sviluppo di un modello scolastico innovativo, ad alta densità educativa e basato su un approccio didattico di tipo laboratoriale, modulare e personalizzato, incide sui risultati di apprendimento e sui traguardi di competenza degli alunni? Per la realizzazione del curricolo, è stata adottata la metodologia della ricerca-azione-formazione, che ha coinvolto i docenti fin dalla fase di ideazione (giugno). Il contributo si prefigge di illustrare il disegno della ricerca e i primi risultati del percorso intrapreso, che offrono una fotografia del clima di classe (12 osservazioni svolte dalla ricercatrice dalla fine di settembre; diari di bordo scritti dagli educatori) e della competenza in Italiano a inizio anno (risultati del test CILS B1 adolescenti, somministrato a ottobre a tutta la classe). In questa sede verrà discusso anche il processo di co-progettazione tra ricercatrici e docenti, che nei primi due incontri (11 settembre e 9 ottobre) ha interessato la costruzione sia del modello di PP sia dello strumento per osservare gli alunni (ogni insegnante è tutor di uno/due studenti) in vista della scrittura dei PP, da consegnare entro la fine di novembre. Tali risultati preliminari restituiscono la complessità di una classe che appare come emblematica della problematicità che i docenti si trovano ad affrontare in questa società sempre più transizionale, che sembra esigere il ripensamento del modello formale di scuola alla luce delle molte esperienze alternative e non formali diffuse nel nostro territorio.| File | Dimensione | Formato | |
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