Il saggio analizza il rapporto di Luigi Meneghello con lo scrivere, il parlare, il leggere. Un rapporto con l’arte della penna continuativo e sfaccettato, quasi biologico, vissuto con un investimento conoscitivo, etico e estetico. Così come i libri letti nel corso della sua esistenza hanno assolto un ruolo altrettanto fondamentale nella costruzione della sua mente e nella genesi della scrittura. Ma Meneghello è stato anche acuto ‘lettore’ della propria opera, che ha attuato una prima forma di autocommento con una lettura selettiva di passi di suoi libri, con accoppiamenti giudiziosi di sequenze, accompagnati da brevi e illuminanti glosse interpretative. “Esecuzioni orali” che poi sono state riversate nello scritto. La parte finale del saggio prende in esame un altro aspetto particolare del Meneghello “lettore”, quello che glossa, sottolinea, stila “segni di lettura” a margine dei libri letti. Per esemplificare questa sua prassi si sono seguite le “tracce” lasciate su alcuni libri posseduti da Meneghello di Beppe Fenoglio: autore di cui Meneghello ha parlato in alcune sue pagine, con il quale ha sentito di avere una ben comprensibile, particolare sintonia, come rivelano anche le annotazioni a margine del "Partigiano Johnny" e "Appunti partigiani".
Caputo, F. (2024). Sul leggere (sul parlare e sullo scrivere) di Luigi Meneghello. Note a margine di libri “partigiani” di Beppe Fenoglio.. In M. Giancotti, F. Magro (a cura di), Giornate padovane per Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern e Luigi Meneghello (pp. 217-233). Padova : Padova University Press.
Sul leggere (sul parlare e sullo scrivere) di Luigi Meneghello. Note a margine di libri “partigiani” di Beppe Fenoglio.
Caputo, F
2024
Abstract
Il saggio analizza il rapporto di Luigi Meneghello con lo scrivere, il parlare, il leggere. Un rapporto con l’arte della penna continuativo e sfaccettato, quasi biologico, vissuto con un investimento conoscitivo, etico e estetico. Così come i libri letti nel corso della sua esistenza hanno assolto un ruolo altrettanto fondamentale nella costruzione della sua mente e nella genesi della scrittura. Ma Meneghello è stato anche acuto ‘lettore’ della propria opera, che ha attuato una prima forma di autocommento con una lettura selettiva di passi di suoi libri, con accoppiamenti giudiziosi di sequenze, accompagnati da brevi e illuminanti glosse interpretative. “Esecuzioni orali” che poi sono state riversate nello scritto. La parte finale del saggio prende in esame un altro aspetto particolare del Meneghello “lettore”, quello che glossa, sottolinea, stila “segni di lettura” a margine dei libri letti. Per esemplificare questa sua prassi si sono seguite le “tracce” lasciate su alcuni libri posseduti da Meneghello di Beppe Fenoglio: autore di cui Meneghello ha parlato in alcune sue pagine, con il quale ha sentito di avere una ben comprensibile, particolare sintonia, come rivelano anche le annotazioni a margine del "Partigiano Johnny" e "Appunti partigiani".File | Dimensione | Formato | |
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