Il presente contributo si propone di illustrare il particolare intreccio tra educazione, profilassi e natura che caratterizza le colonie estive organizzate nell’immediato dopoguerra dalle istituzioni pontificie. Attraverso i documenti recentemente reperiti presso l’Archivio Apostolico Vaticano di Roma si mostreranno i primi risultati di una ricerca tuttora in corso, che sta ponendo in evidenza la progressiva transizione delle colonie estive cattoliche di quegli anni da una finalità prettamente profilattico-sanitaria a un approccio educativo nel quale la dimensione naturale – tradizionalmente valorizzata soprattutto in quanto contesto salubre – acquista progressivamente un valore marcatamente pedagogico. In questo quadro, sarà posto in evidenza il crescente interesse manifestato della Chiesa Cattolica nei confronti del metodo scout: come emerge dai programmi dei corsi di formazione conservati nell’Archivio, ma anche dagli atti congressuali e dai manuali per assistenti e direttori dell’epoca, l’attenzione delle colonie pontificie è rivolta – pur con cautela – sia ai criteri organizzativi del movimento di Baden-Powell, sia alla sua proposta di esplorazione avventurosa della natura, vista nei suoi aspetti intrinsecamente attivi.
Comerio, L. (2024). Profilassi, educazione e natura nelle colonie di vacanza delle istituzioni pontificie (1944-1960).. Intervento presentato a: Convegno internazionale “Educazione, Territori, Natura. Formare al tempo della transizione ecologica, digitale e interculturale”, Bressanone, Italia.
Profilassi, educazione e natura nelle colonie di vacanza delle istituzioni pontificie (1944-1960).
Comerio, L.
Primo
2024
Abstract
Il presente contributo si propone di illustrare il particolare intreccio tra educazione, profilassi e natura che caratterizza le colonie estive organizzate nell’immediato dopoguerra dalle istituzioni pontificie. Attraverso i documenti recentemente reperiti presso l’Archivio Apostolico Vaticano di Roma si mostreranno i primi risultati di una ricerca tuttora in corso, che sta ponendo in evidenza la progressiva transizione delle colonie estive cattoliche di quegli anni da una finalità prettamente profilattico-sanitaria a un approccio educativo nel quale la dimensione naturale – tradizionalmente valorizzata soprattutto in quanto contesto salubre – acquista progressivamente un valore marcatamente pedagogico. In questo quadro, sarà posto in evidenza il crescente interesse manifestato della Chiesa Cattolica nei confronti del metodo scout: come emerge dai programmi dei corsi di formazione conservati nell’Archivio, ma anche dagli atti congressuali e dai manuali per assistenti e direttori dell’epoca, l’attenzione delle colonie pontificie è rivolta – pur con cautela – sia ai criteri organizzativi del movimento di Baden-Powell, sia alla sua proposta di esplorazione avventurosa della natura, vista nei suoi aspetti intrinsecamente attivi.File | Dimensione | Formato | |
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