Il laboratorio teatrale in carcere come terreno per generare trasformazioni sociali tra studenti e detenuti

A partire dai risultati di una ricerca qualitativa sull’impatto del laboratorio formativo “Scrivere Sognare Recitare” svolto grazie alla partnership tra l’Università Statale di Milano e il teatro interno all’Istituto Penitenziario Minorile ‘C. Beccaria’, il contributo presenta un’interpretazione del laboratorio come dispositivo educativo (Massa, 1986, 1987) in grado di generare trasformazioni nei rapporti sociali tra minori detenuti e studenti universitari. Sulla scia delle esperienze documentate a livello internazionale (Fullchange, A., Sharkey, J.D., 2018; Kuftinec S., Alon C., 2007) nei mesi di novembre e dicembre 2019, 25 studenti universitari hanno lavorato insieme ai minori detenuti all’interno del carcere minorile per 4 settimane, costruendo uno spettacolo teatrale. Strumenti di indagine qualitativa come l’osservazione partecipante, un focus group e un questionario pre e post esperienza hanno esplorato in ottica pedagogica il processo e gli effetti formativi del laboratorio sugli studenti partecipanti, includendo l’impatto che l’incontro con il carcere e il lavoro con i minori detenuti hanno avuto su di loro. L’analisi dei risultati condotta attraverso la metodologia dell’Interpretative Phenomenological Analysis (Smith J.A., Flowers P., Larkin M., 2009) mostra, tra gli altri aspetti, come si sia creato uno spazio formativo in grado di favorire un profondo cambiamento sul piano delle rappresentazioni e della relazione con i minori detenuti. Il contributo mette in relazione tale esito con il processo formativo che lo ha generato impiegando la teoria pedagogica di Riccardo Massa, nell’ottica di portare alla luce caratteristiche strutturali e potenzialmente replicabili della proposta laboratoriale.