La domanda sull’educazione, e su quale modello di educazione, appartiene alla società, è mossa dalla società, così come ad essa deve tornare la risposta: educare alla complessità, al pensiero critico, alla responsabilità delle scelte sono le risposte possibili. In altre parole, consideriamo l’educazione come cittadinanza attiva, intendendo per cittadinanza una condizione definita, fondata sul rispetto di sé, degli altri e delle regole della comunità. Si tratta di un atteggiamento culturale fatto di valori come l’impegno civile e politico, e di una dimensione etica che implica la convinzione per la quale senza scelta e responsabilità non possa esistere autentica giustizia sociale. È il senso di appartenenza ed esercizio di democrazia, dove la democrazia è il risultato di contrapposizione prima, di mediazione poi. Questo dovrebbe essere il compito della Scuola pubblica, da adempiere ricorrendo alla ricchezza culturale che le deriva dal suo pluralismo; lo possono fare insegnanti formati, disponibili al confronto, che sappiano smontare e rimontare saperi disciplinari e competenze trasversali in modo epistemologicamente corretto, per rispondere ai diversificati bisogni di apprendimento, fornendo strumenti di interazione con la realtà. La Scuola, dunque, come luogo etico di formazione e cittadinanza, che orienti il cambiamento e i processi trasformativi, ispirata a nuovi paradigmi culturali, sociali, psico-pedagogici e organizzativi. Una Scuola che, in quanto servizio pubblico, stia già dentro un progetto pedagogico e politico insieme.
Abbate, F., Carnazzola, M., Cotza, V., Crescenza, G., Gargiulo Labriola, A. (2022). Formare alla Democrazia. Nuovi itinerari per la Giustizia Sociale. FORMAZIONE & INSEGNAMENTO, 20(1), 955-965 [10.7346/-fei-XX-01-22_85].
Formare alla Democrazia. Nuovi itinerari per la Giustizia Sociale
Cotza, V;Crescenza, G;
2022
Abstract
La domanda sull’educazione, e su quale modello di educazione, appartiene alla società, è mossa dalla società, così come ad essa deve tornare la risposta: educare alla complessità, al pensiero critico, alla responsabilità delle scelte sono le risposte possibili. In altre parole, consideriamo l’educazione come cittadinanza attiva, intendendo per cittadinanza una condizione definita, fondata sul rispetto di sé, degli altri e delle regole della comunità. Si tratta di un atteggiamento culturale fatto di valori come l’impegno civile e politico, e di una dimensione etica che implica la convinzione per la quale senza scelta e responsabilità non possa esistere autentica giustizia sociale. È il senso di appartenenza ed esercizio di democrazia, dove la democrazia è il risultato di contrapposizione prima, di mediazione poi. Questo dovrebbe essere il compito della Scuola pubblica, da adempiere ricorrendo alla ricchezza culturale che le deriva dal suo pluralismo; lo possono fare insegnanti formati, disponibili al confronto, che sappiano smontare e rimontare saperi disciplinari e competenze trasversali in modo epistemologicamente corretto, per rispondere ai diversificati bisogni di apprendimento, fornendo strumenti di interazione con la realtà. La Scuola, dunque, come luogo etico di formazione e cittadinanza, che orienti il cambiamento e i processi trasformativi, ispirata a nuovi paradigmi culturali, sociali, psico-pedagogici e organizzativi. Una Scuola che, in quanto servizio pubblico, stia già dentro un progetto pedagogico e politico insieme.File | Dimensione | Formato | |
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