Il capitolo esamina le condizioni dell'ascolto nel lavoro educativo e clinico, in particolare quando si utilizzano storie di vita e autobiografie. L'ascolto è definito come un fenomeno che non riguarda un soggetto isolato, capace di ascoltare "a priori", ma come un processo che vede coinvolti due o più individui in interazione, e che dunque avviene nello spazio della relazione. L'ascolto viene ricondotto a due attività proprie dell'umano, e cioè l'auto-osservazione e la meta-comunicazione. Vengono inoltre esplorate alcune metafore relazionali che definiscono altrettante tipologie d'ascolto.
Formenti, L. (2003). L'ascolto che cura. In I. Gamelli (a cura di), Il prisma autobiografico. Riflessi interdisciplinari del racconto di sé (pp. 253-275). Milano : UNICOPLI.
L'ascolto che cura
FORMENTI, LAURA
2003
Abstract
Il capitolo esamina le condizioni dell'ascolto nel lavoro educativo e clinico, in particolare quando si utilizzano storie di vita e autobiografie. L'ascolto è definito come un fenomeno che non riguarda un soggetto isolato, capace di ascoltare "a priori", ma come un processo che vede coinvolti due o più individui in interazione, e che dunque avviene nello spazio della relazione. L'ascolto viene ricondotto a due attività proprie dell'umano, e cioè l'auto-osservazione e la meta-comunicazione. Vengono inoltre esplorate alcune metafore relazionali che definiscono altrettante tipologie d'ascolto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.