La pandemia provocata dal Covid-19 ha messo in chiara evidenza l’importanza dei lavoratori della sanità, della scuola e dei servizisociali, portando l’attenzione anche sulle problematicheesistenti nel mercato del lavoro di questi settori. Scopo di questo articolo è descrivere consistenza, composizione e caratteristiche di questi comparti occupazionali in alcuni paesi europei e comesi sono evoluti nell’ultimo decennio. L’analisi condotta sui dati della European Labor Force Survey mostra il sottodimensionamento di questi settori in Italia rispetto ai principali paesi europei occidentali,con conseguenze sul basso tasso di occupazione totale e, in particolare,su quello femminile. Dal confronto internazionale emerge anche che il caso italiano si colloca spesso in posizione estrema per le caratteristichesocio-demografiche e le condizioni occupazionali della forza lavoro impiegata nei settori del welfare. Le evidenze presentate invitano ad attenta riflessione sul disegno delle future politiche di reclutamento nei settori considerati.
Argentin, G., Fellini, I., Neri, S. (2020). Chi fa il welfare? Gli occupati nei settori dell’istruzione, della sanità e dei servizi sociali. LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI(3/2020), 47-74.
Chi fa il welfare? Gli occupati nei settori dell’istruzione, della sanità e dei servizi sociali
Argentin, G;Fellini, I;
2020
Abstract
La pandemia provocata dal Covid-19 ha messo in chiara evidenza l’importanza dei lavoratori della sanità, della scuola e dei servizisociali, portando l’attenzione anche sulle problematicheesistenti nel mercato del lavoro di questi settori. Scopo di questo articolo è descrivere consistenza, composizione e caratteristiche di questi comparti occupazionali in alcuni paesi europei e comesi sono evoluti nell’ultimo decennio. L’analisi condotta sui dati della European Labor Force Survey mostra il sottodimensionamento di questi settori in Italia rispetto ai principali paesi europei occidentali,con conseguenze sul basso tasso di occupazione totale e, in particolare,su quello femminile. Dal confronto internazionale emerge anche che il caso italiano si colloca spesso in posizione estrema per le caratteristichesocio-demografiche e le condizioni occupazionali della forza lavoro impiegata nei settori del welfare. Le evidenze presentate invitano ad attenta riflessione sul disegno delle future politiche di reclutamento nei settori considerati.File | Dimensione | Formato | |
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