Il presente contributo vuole rendere conto di una sperimentazione nata, come ipotesi progettuale, lo scorso anno, riferita all’applicazione in maniera non ancora codificata, ma progressiva, del metodo Pizzigoni. La richiesta effettuata dalla dirigente e dal personale docente di una scuola posta in una zona di Milano ad alto tasso di immigrazione, era pensata per invertire la rotta di quella che in termini tecnici viene chiamata white flight. Con questa definizione si evidenziano scuole di alcuni territori in cui i residenti locali, o gli stranieri di seconda generazione ormai integrati, scappano preferendo rivolgersi ad altre istituzioni scolastiche limitrofe, spesso private. Proprio per modificare la percezione di questa scuola da parte dei cittadini, docenti e dirigente hanno pensato di guardare alle proposte innovative o di metodo presenti nella stessa città. In questa ottica, il metodo Pizzigoni, ancora presente a Milano nell’istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni, è stato individuato come quello più significativo, in termini progettuali, per quella situazione. La scelta è stata favorita dalla centratura del metodo Pizzigoni, in favore della natura, dell’orto, visti nello specifico come spazi inclusivi. L’orto, asse centrale della didattica pizzigoniana, è, infatti, il fulcro da cui partono tutte le discipline. In questo scritto si rende conto dei primi passi fatti per iniziare il percorso di contaminazione metodologica.
Banfi, S., Bonaldi, M., Borando, A., Ferri, A., Scevola, C., Zuccoli, F. (2019). A partire dalla natura. L'inizio di una contaminazione metodologica Pizzigoni. In Educazione, terra, natura. Io posso: educazione per lo sviluppo sostenibile (pp.58-58). Bergamo : Zeroseiup s.r.l..
A partire dalla natura. L'inizio di una contaminazione metodologica Pizzigoni
Zuccoli, F
2019
Abstract
Il presente contributo vuole rendere conto di una sperimentazione nata, come ipotesi progettuale, lo scorso anno, riferita all’applicazione in maniera non ancora codificata, ma progressiva, del metodo Pizzigoni. La richiesta effettuata dalla dirigente e dal personale docente di una scuola posta in una zona di Milano ad alto tasso di immigrazione, era pensata per invertire la rotta di quella che in termini tecnici viene chiamata white flight. Con questa definizione si evidenziano scuole di alcuni territori in cui i residenti locali, o gli stranieri di seconda generazione ormai integrati, scappano preferendo rivolgersi ad altre istituzioni scolastiche limitrofe, spesso private. Proprio per modificare la percezione di questa scuola da parte dei cittadini, docenti e dirigente hanno pensato di guardare alle proposte innovative o di metodo presenti nella stessa città. In questa ottica, il metodo Pizzigoni, ancora presente a Milano nell’istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni, è stato individuato come quello più significativo, in termini progettuali, per quella situazione. La scelta è stata favorita dalla centratura del metodo Pizzigoni, in favore della natura, dell’orto, visti nello specifico come spazi inclusivi. L’orto, asse centrale della didattica pizzigoniana, è, infatti, il fulcro da cui partono tutte le discipline. In questo scritto si rende conto dei primi passi fatti per iniziare il percorso di contaminazione metodologica.File | Dimensione | Formato | |
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