Il mondo della scuola è oggi sottoposto a numerose pressioni sia interne che esterne: da anni molti docenti vivono in una condizione di insoddisfazione per il mutato riconoscimento sociale ed economico della loro professione (Abbiati 2014; Hargreaves 2009) e oppongono un approccio a volte corporativo alla discussione riguardante le loro condizioni di lavoro. Le difficoltà per l’avvio o gli avanzamenti delle carriere e l’incertezza delle prospettive dal punto di vista del precariato si aggiungono, a creare un ambiente favorevole a polemiche e rivendicazioni rivolte ai bisogni primari di sopravvivenza. Il mondo della scuola sembra strutturalmente impermeabile alle innovazioni e tutti gli interventi sono sempre accolti da proteste (Vese 2016; Calvaruso 2016). La logica del ‘i veri problemi sono altri o altrove’ dilaga, rendendo faticosa una discussione sulle priorità e sull’avvio di iniziative concrete. Nel frattempo la società si muove sempre più rapidamente (Giddens 2011) e i cambiamenti all’interno del mercato del lavoro rendono sempre più complesse le risposte e gli adeguamenti che il sistema della formazione deve affrontare (Reyneri 2014; Schizzerotto et al. 2011). La riflessione e gli interventi sul tema delle competenze dei docenti, sia in termini di mappatura (D.M. 245 del 2012 Indicazioni Nazionali; C.M. 3 del 2015 Certificazione delle Competenze), sia di innovazione didattica (testimoniata dalle iniziative di formazione obbligatoria, previste dalla Legge 107/2015 Buona Scuola, comma 124 Nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale) vanno proprio nella direzione di considerare la preparazione dei giovani come una priorità del sistema nazionale. A fronte di una situazione oggettivamente complessa, le amministrazioni locali sono chiamate dalla legge a giocare un ruolo importante che non può essere confinato al supporto operativo ed economico, ma dovrebbe essere il presupposto per una relazione stretta che consenta la realizzazione di piani di sviluppo concreti. Questa relazione tra territorio e istruzione diventa un’opportunità di sviluppo e un terreno di sperimentazione che offre numerosi spunti di riflessione.
Diamantini, D., Mura, G. (2018). Le sfide della scuola di fronte alla collaborazione con gli EELL e l’innovazione didattica: progetti di approccio territoriale. In G. Nuvolati (a cura di), Sviluppo Urbano e Politiche per la Qualità della Vita (pp. 167-184). Florence University Press.
Le sfide della scuola di fronte alla collaborazione con gli EELL e l’innovazione didattica: progetti di approccio territoriale
Diamantini, D;Mura, G
2018
Abstract
Il mondo della scuola è oggi sottoposto a numerose pressioni sia interne che esterne: da anni molti docenti vivono in una condizione di insoddisfazione per il mutato riconoscimento sociale ed economico della loro professione (Abbiati 2014; Hargreaves 2009) e oppongono un approccio a volte corporativo alla discussione riguardante le loro condizioni di lavoro. Le difficoltà per l’avvio o gli avanzamenti delle carriere e l’incertezza delle prospettive dal punto di vista del precariato si aggiungono, a creare un ambiente favorevole a polemiche e rivendicazioni rivolte ai bisogni primari di sopravvivenza. Il mondo della scuola sembra strutturalmente impermeabile alle innovazioni e tutti gli interventi sono sempre accolti da proteste (Vese 2016; Calvaruso 2016). La logica del ‘i veri problemi sono altri o altrove’ dilaga, rendendo faticosa una discussione sulle priorità e sull’avvio di iniziative concrete. Nel frattempo la società si muove sempre più rapidamente (Giddens 2011) e i cambiamenti all’interno del mercato del lavoro rendono sempre più complesse le risposte e gli adeguamenti che il sistema della formazione deve affrontare (Reyneri 2014; Schizzerotto et al. 2011). La riflessione e gli interventi sul tema delle competenze dei docenti, sia in termini di mappatura (D.M. 245 del 2012 Indicazioni Nazionali; C.M. 3 del 2015 Certificazione delle Competenze), sia di innovazione didattica (testimoniata dalle iniziative di formazione obbligatoria, previste dalla Legge 107/2015 Buona Scuola, comma 124 Nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale) vanno proprio nella direzione di considerare la preparazione dei giovani come una priorità del sistema nazionale. A fronte di una situazione oggettivamente complessa, le amministrazioni locali sono chiamate dalla legge a giocare un ruolo importante che non può essere confinato al supporto operativo ed economico, ma dovrebbe essere il presupposto per una relazione stretta che consenta la realizzazione di piani di sviluppo concreti. Questa relazione tra territorio e istruzione diventa un’opportunità di sviluppo e un terreno di sperimentazione che offre numerosi spunti di riflessione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Le sfide della scuola di fronte alla collaborazione con gli EELL e l’innovazione didattica.pdf
Solo gestori archivio
Descrizione: volume intero
Tipologia di allegato:
Publisher’s Version (Version of Record, VoR)
Dimensione
1.75 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.75 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.