Lo studio prende spunto da una decisione della Corte di Cassazione sulle contrastate modalità di raccordo dei rimedi contemplati dall’art. 1385, 2° e 3° comma, c.c. Esso cerca di comprendere, innanzitutto, se il recesso ex 1385, comma 2°, c.c. e la risoluzione prevista dal 3° comma della citata norma possano essere considerati rimedi inconciliabili tra loro, e quali siano le conseguenze processuali determinate dalla scelta sostanziale. L’istituto della caparra confirmatoria è invero assai discusso, ma la contrapposizione che suscita la norma è di tale ampiezza da far pensare che il problema del coordinamento tra recesso e risoluzione non rispecchi solo una semplice lacuna dell’art. 1385 c.c., quanto, piuttosto, sia espressione di una latente metamorfosi del sistema sul modo di concepire le dinamiche contrattuali e le azioni di impugnativa negoziale. Il lavoro si snoda sul crinale tra diritto sostanziale e processo, vagliando gli orientamenti di policy sulla manutenzione dei contratti ed il loro rapporto nell’ambito della tutela costitutiva. Essi mostrano la tendenza sempre più marcata a favorire la via celere della risoluzione, che sposta l’asse verso l’elemento volontaristico, maggiormente aperto verso nuovi e più agili modelli di scioglimento del contratto, in armonia con le preferenze manifestate nell’ambito del diritto transnazionale.
Vanz, M. (2011). Caparra confirmatoria e rimedi risolutivi. Specchio di una metamorfosi. RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE.
Caparra confirmatoria e rimedi risolutivi. Specchio di una metamorfosi
VANZ, MARIA CRISTINA
2011
Abstract
Lo studio prende spunto da una decisione della Corte di Cassazione sulle contrastate modalità di raccordo dei rimedi contemplati dall’art. 1385, 2° e 3° comma, c.c. Esso cerca di comprendere, innanzitutto, se il recesso ex 1385, comma 2°, c.c. e la risoluzione prevista dal 3° comma della citata norma possano essere considerati rimedi inconciliabili tra loro, e quali siano le conseguenze processuali determinate dalla scelta sostanziale. L’istituto della caparra confirmatoria è invero assai discusso, ma la contrapposizione che suscita la norma è di tale ampiezza da far pensare che il problema del coordinamento tra recesso e risoluzione non rispecchi solo una semplice lacuna dell’art. 1385 c.c., quanto, piuttosto, sia espressione di una latente metamorfosi del sistema sul modo di concepire le dinamiche contrattuali e le azioni di impugnativa negoziale. Il lavoro si snoda sul crinale tra diritto sostanziale e processo, vagliando gli orientamenti di policy sulla manutenzione dei contratti ed il loro rapporto nell’ambito della tutela costitutiva. Essi mostrano la tendenza sempre più marcata a favorire la via celere della risoluzione, che sposta l’asse verso l’elemento volontaristico, maggiormente aperto verso nuovi e più agili modelli di scioglimento del contratto, in armonia con le preferenze manifestate nell’ambito del diritto transnazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.