Nei primi decenni del secolo scorso, in Ghana, i casi e le accuse di stregoneria aumentarono in modo sensibile e divennero una questione quasi esclusivamente femminile. Ciò fu accompagnato dal diffondersi di alcuni culti ritenuti in grado di identificare i colpevoli e quindi curarli. Le donne adottarono strategie differenti nei confronti delle accuse rivolte nei loro confronti; alcune si ribellarono apertamente mentre altre fecero proprio lo sguardo esterno, dei familiari e della comunità, e confessarono, non senza drammatiche contraddizioni, di essere delle streghe e di avere compiuto delitti efferati. Attraverso l’analisi delle fonti di archivio, (trascrizioni di processi e resoconti delle indagini degli amministratori coloniali) e di alcune fonti secondarie, quali le trascrizioni delle confessione, raccolte dall’antropologa coloniale M. Field, si vuole qui discutere il significato della pratica della confessione come strumento per cercare di normalizzare i comportamenti e la sessualità femminili che in quegli anni apparivano sempre più eccentrici. Parole
Brivio, A. (2018). Soggettività devianti: le confessioni di stregoneria in Ghana in epoca coloniale. ANTROPOLOGIA, 5(1), 151-172.
Soggettività devianti: le confessioni di stregoneria in Ghana in epoca coloniale
Brivio, A
2018
Abstract
Nei primi decenni del secolo scorso, in Ghana, i casi e le accuse di stregoneria aumentarono in modo sensibile e divennero una questione quasi esclusivamente femminile. Ciò fu accompagnato dal diffondersi di alcuni culti ritenuti in grado di identificare i colpevoli e quindi curarli. Le donne adottarono strategie differenti nei confronti delle accuse rivolte nei loro confronti; alcune si ribellarono apertamente mentre altre fecero proprio lo sguardo esterno, dei familiari e della comunità, e confessarono, non senza drammatiche contraddizioni, di essere delle streghe e di avere compiuto delitti efferati. Attraverso l’analisi delle fonti di archivio, (trascrizioni di processi e resoconti delle indagini degli amministratori coloniali) e di alcune fonti secondarie, quali le trascrizioni delle confessione, raccolte dall’antropologa coloniale M. Field, si vuole qui discutere il significato della pratica della confessione come strumento per cercare di normalizzare i comportamenti e la sessualità femminili che in quegli anni apparivano sempre più eccentrici. ParoleFile | Dimensione | Formato | |
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