Facendo riferimento in primo luogo a La scienza come professione, questo saggio ricostruisce la genealogia concettuale e storica del weberiano disincanto del mondo. Vengono quindi presi brevemente in considerazione, all’interno del più generale processo di razionalizzazione, momenti decisivi nell’evoluzione dell’Occidente quali la scoperta socratica del concetto, «l’esperimento razionale frutto del Rinascimento», lo “slittamento” della scienza da argomentazione finalizzata alla ricerca della verità a strumento di esplicitazione/spiegazione di leggi naturali e di dominio, tramite la tecnologia, sulla natura stessa. Risultato finale del disincanto, il «moderno politeismo», qui analizzato come elemento chiave di una differenziazione culturale che poggia pesantemente su di una modernità carente di senso oggettivo, e per ciò stesso tesa alla ricerca di un senso soggettivo e individuale che trattiene sullo sfondo qualsiasi possibilità di nuove “grandi narrazioni” (Lyotard).
Salamone, A. (2008). Modernità come "disincantamento" del mondo. In A. Salamone (a cura di), Razionalizzazione, azione, disincanto. Studi sull'attualità di Max Weber (pp. 34-62). Milano : Franco Angeli.
Modernità come "disincantamento" del mondo
SALAMONE, ANTONINO
2008
Abstract
Facendo riferimento in primo luogo a La scienza come professione, questo saggio ricostruisce la genealogia concettuale e storica del weberiano disincanto del mondo. Vengono quindi presi brevemente in considerazione, all’interno del più generale processo di razionalizzazione, momenti decisivi nell’evoluzione dell’Occidente quali la scoperta socratica del concetto, «l’esperimento razionale frutto del Rinascimento», lo “slittamento” della scienza da argomentazione finalizzata alla ricerca della verità a strumento di esplicitazione/spiegazione di leggi naturali e di dominio, tramite la tecnologia, sulla natura stessa. Risultato finale del disincanto, il «moderno politeismo», qui analizzato come elemento chiave di una differenziazione culturale che poggia pesantemente su di una modernità carente di senso oggettivo, e per ciò stesso tesa alla ricerca di un senso soggettivo e individuale che trattiene sullo sfondo qualsiasi possibilità di nuove “grandi narrazioni” (Lyotard).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.