La grave crisi finanziaria che ha investito il mondo ‘occidentale’ produrrà effetti a lungo termine e gli interventi di emergenza adottati dai Governi più responsabili per tamponare la paralisi del credito (sostegno al mercato dei mutui, investimenti pubblici nei settori-chiave, incentivi ai consumi di massa, ecc.) avranno bisogno di anni (da due a quattro, almeno) per produrre positive conseguenze, diffuse nell’economia reale dei mercati domestici ed internazionali. La globalizzazione e i nuovi confini di concorrenza impongono così alle imprese una nuova ‘filosofia di gestione competitiva orientata al mercato’ (‘market-driven management’), che riformula il tradizionale approccio di marketing management, introdotto negli anni ’50 da Alfred P. Sloan di GM. Il marketing management, infatti, presuppone la conoscenza della domanda (e soprattutto dei suoi segmenti).Con il market-driven management, invece, l’orientamento al mercato è innanzitutto volto ad individuare un temporaneo spazio di concorrenza, cioè un ‘vuoto di domanda’ da mantenere poi altamente instabile, per effetto di continue proposte innovative. Nei mercati globali e in eccesso di offerta, contraddistinti da consumatori sempre più volubili e non fedeli, la gestione market-driven risulta molto attrattiva perché privilegia: 1. attività incentrate sulla redditività di concorrenza, anziché sulla semplice customer satisfaction; 2. politiche di mercato basate su innovazione e competitive pricing; 3. e infine, metriche di performance anche con un orizzonte di brevissimo periodo.
Brondoni, S. (2008). Ouverture de 'Market-Driven Management e mercati globali - 1'. SYMPHONYA, 1, 7-17.
Ouverture de 'Market-Driven Management e mercati globali - 1'
BRONDONI, SILVIO
2008
Abstract
La grave crisi finanziaria che ha investito il mondo ‘occidentale’ produrrà effetti a lungo termine e gli interventi di emergenza adottati dai Governi più responsabili per tamponare la paralisi del credito (sostegno al mercato dei mutui, investimenti pubblici nei settori-chiave, incentivi ai consumi di massa, ecc.) avranno bisogno di anni (da due a quattro, almeno) per produrre positive conseguenze, diffuse nell’economia reale dei mercati domestici ed internazionali. La globalizzazione e i nuovi confini di concorrenza impongono così alle imprese una nuova ‘filosofia di gestione competitiva orientata al mercato’ (‘market-driven management’), che riformula il tradizionale approccio di marketing management, introdotto negli anni ’50 da Alfred P. Sloan di GM. Il marketing management, infatti, presuppone la conoscenza della domanda (e soprattutto dei suoi segmenti).Con il market-driven management, invece, l’orientamento al mercato è innanzitutto volto ad individuare un temporaneo spazio di concorrenza, cioè un ‘vuoto di domanda’ da mantenere poi altamente instabile, per effetto di continue proposte innovative. Nei mercati globali e in eccesso di offerta, contraddistinti da consumatori sempre più volubili e non fedeli, la gestione market-driven risulta molto attrattiva perché privilegia: 1. attività incentrate sulla redditività di concorrenza, anziché sulla semplice customer satisfaction; 2. politiche di mercato basate su innovazione e competitive pricing; 3. e infine, metriche di performance anche con un orizzonte di brevissimo periodo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.