Una delle più importanti novità, apportate con la riforma del diritto societario in Italia (D. Lgs. 6 febbraio 2004 n. 37), è rappresentata dalla possibilità di scegliere, per le società per azioni, tra tre modelli di amministrazione e controllo: il modello tradizionale e due nuove forme mutuate dall’esperienza straniera il modello dualistico (di derivazione tedesca) e il modello monistico (di derivazione anglosassone). Dalla fine degli anni ’90 il legislatore italiano ha operato ammodernando il nostro diritto societario con l’obiettivo di rendere maggiormente competitive, anche a livello internazionale, le nostre aziende. Perseguendo lo stesso obiettivo, nell’ambito dell’organizzazione degli Intermediari Finanziari, la Banca d’Italia, nel 1993, ha aggiornato il Testo Unico Bancario (T.U.B.), a cui è seguita la nascita della legge sulla tutela del risparmio (n. 262 del 2005). Nell’ambito della nostra ricerca ci occuperemo, in primis, dell’analisi del modello Dualistico (o Duale), della sua composizione, analizzandone, principalmente, pregi e difetti. In particolare ci soffermeremo sull’osservazione dei tratti peculiari del sistema dualistico italiano, diversi dalle originarie caratteristiche dell’organizzazione dualistica tedesca. Andremo inoltre ad analizzare tale modello in ambito bancario e vedremo come l’applicazione d’esso abbia riscosso particolare successo nei sistemi di amministrazione e controllo delle grandi S.p.A. bancarie. Per fare qualche esempio: Intesa-San Paolo, Mediobanca, Ubi Banca e Banco Popolare hanno tutte scelto il modello Dualistico di governance. Oltre, dunque, ad analizzare le motivazione di tale scelta da parte di ciascuno degli Istituti succitati (tra i più grandi poli bancari nazionali) analizzeremo i più importanti testi legislativi bancari che si sono occupati di governo societario nonchè i documenti di consultazione e le “disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche” illustrate dal Governatore della Banca dìItalia, Mario Draghi. Gli obiettivi di tali disposizioni riguardano, principalmente, l’attribuzione di: - funzioni e responsabilità per tutelare al meglio la gestione; - una chiara distinzione delle funzioni e un maggior bilanciamento dei poteri; - una composizione equilibrata degli organi; - una regolamentazione di remunerazione e flussi informativi. Le banche dovranno comunicare entro il 30 giugno 2009 la scelta del modello di Corporate Governance e coloro che adotteranno un sistema dualistico dovranno, obbligatoriamente, predisporre un comitato per il controllo interno, composto di personalità indipendenti, in seno al consiglio di sorveglianza, i cui membri non potranno più assumere cariche presso società di cui la banca detiene una partecipazione strategica, anche indirettamente. Il nostro principale obiettivo sarà, innanzitutto, capire per quale ragione tale modello ha ottenuto così ampi consensi in ambito bancario e soprattutto analizzare i diversi interventi di Banca d’Italia in merito alle nuove regole in tema di Corporate Governance bancaria e le relative motivazioni.

Magli, F., Nobolo, A. (2009). Corporate Governance e sistema dualistico: alcune criticità nelle Società per Azioni Bancarie. In L. Maggioni, L. Potito, R. Viganò (a cura di), CORPORATE GOVERNANCE: GOVERNO, CONTROLLO E STRUTTURA FINANZIARIA Atti del Convegno 2008. Bologna : Il Mulino.

Corporate Governance e sistema dualistico: alcune criticità nelle Società per Azioni Bancarie

MAGLI, FRANCESCA;NOBOLO, ALBERTO
2009

Abstract

Una delle più importanti novità, apportate con la riforma del diritto societario in Italia (D. Lgs. 6 febbraio 2004 n. 37), è rappresentata dalla possibilità di scegliere, per le società per azioni, tra tre modelli di amministrazione e controllo: il modello tradizionale e due nuove forme mutuate dall’esperienza straniera il modello dualistico (di derivazione tedesca) e il modello monistico (di derivazione anglosassone). Dalla fine degli anni ’90 il legislatore italiano ha operato ammodernando il nostro diritto societario con l’obiettivo di rendere maggiormente competitive, anche a livello internazionale, le nostre aziende. Perseguendo lo stesso obiettivo, nell’ambito dell’organizzazione degli Intermediari Finanziari, la Banca d’Italia, nel 1993, ha aggiornato il Testo Unico Bancario (T.U.B.), a cui è seguita la nascita della legge sulla tutela del risparmio (n. 262 del 2005). Nell’ambito della nostra ricerca ci occuperemo, in primis, dell’analisi del modello Dualistico (o Duale), della sua composizione, analizzandone, principalmente, pregi e difetti. In particolare ci soffermeremo sull’osservazione dei tratti peculiari del sistema dualistico italiano, diversi dalle originarie caratteristiche dell’organizzazione dualistica tedesca. Andremo inoltre ad analizzare tale modello in ambito bancario e vedremo come l’applicazione d’esso abbia riscosso particolare successo nei sistemi di amministrazione e controllo delle grandi S.p.A. bancarie. Per fare qualche esempio: Intesa-San Paolo, Mediobanca, Ubi Banca e Banco Popolare hanno tutte scelto il modello Dualistico di governance. Oltre, dunque, ad analizzare le motivazione di tale scelta da parte di ciascuno degli Istituti succitati (tra i più grandi poli bancari nazionali) analizzeremo i più importanti testi legislativi bancari che si sono occupati di governo societario nonchè i documenti di consultazione e le “disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche” illustrate dal Governatore della Banca dìItalia, Mario Draghi. Gli obiettivi di tali disposizioni riguardano, principalmente, l’attribuzione di: - funzioni e responsabilità per tutelare al meglio la gestione; - una chiara distinzione delle funzioni e un maggior bilanciamento dei poteri; - una composizione equilibrata degli organi; - una regolamentazione di remunerazione e flussi informativi. Le banche dovranno comunicare entro il 30 giugno 2009 la scelta del modello di Corporate Governance e coloro che adotteranno un sistema dualistico dovranno, obbligatoriamente, predisporre un comitato per il controllo interno, composto di personalità indipendenti, in seno al consiglio di sorveglianza, i cui membri non potranno più assumere cariche presso società di cui la banca detiene una partecipazione strategica, anche indirettamente. Il nostro principale obiettivo sarà, innanzitutto, capire per quale ragione tale modello ha ottenuto così ampi consensi in ambito bancario e soprattutto analizzare i diversi interventi di Banca d’Italia in merito alle nuove regole in tema di Corporate Governance bancaria e le relative motivazioni.
Capitolo o saggio
governance, dualistico, istituzioni finanziarie, banche
Italian
CORPORATE GOVERNANCE: GOVERNO, CONTROLLO E STRUTTURA FINANZIARIA Atti del Convegno 2008
Maggioni, L; Potito, L; Viganò, R
2009
9788815132949
Il Mulino
Magli, F., Nobolo, A. (2009). Corporate Governance e sistema dualistico: alcune criticità nelle Società per Azioni Bancarie. In L. Maggioni, L. Potito, R. Viganò (a cura di), CORPORATE GOVERNANCE: GOVERNO, CONTROLLO E STRUTTURA FINANZIARIA Atti del Convegno 2008. Bologna : Il Mulino.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/9962
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