Questo articolo mette in rilievo la doppia spinta tematica e linguistico stilistica della principale opera di Bianciardi: da una parte la tendenza all’anarchia e alla deformazione, dall’altra un certo richiamo all’ordine e al normativismo (estetico e linguistico). La lingua non va molto oltre il fondo di corretta colloquialità affabile, e quel che ne esorbita (dialetto, forestierismi) rimane sempre a livello di macchia ed eccezione. Anche la prassi neologistica e soprattutto la formazione di alterati valutativi non arriva a un grado di deformazione estremistico tale da poter mettere a rischio la comprensibilità del testo. Un discorso a parte merita l’uso del toscanismo pretto, anche ultravernacolare, che veicola insieme – e non senza contraddizioni – una mitologia identitaria dell’origine e una mitologia illuministica della trasparenza e della chiarezza.
Zublena, P. (2008). Dentro e fuori la scrittura anarchica. La lingua della Vita agra di Bianciardi. IL VERRI, 52(37), 46-62.
Citazione: | Zublena, P. (2008). Dentro e fuori la scrittura anarchica. La lingua della Vita agra di Bianciardi. IL VERRI, 52(37), 46-62. | |
Tipo: | Articolo in rivista - Articolo scientifico | |
Carattere della pubblicazione: | Scientifica | |
Titolo: | Dentro e fuori la scrittura anarchica. La lingua della Vita agra di Bianciardi | |
Autori: | Zublena, P | |
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Data di pubblicazione: | 2008 | |
Lingua: | Italian | |
Rivista: | IL VERRI | |
Appare nelle tipologie: | 01 - Articolo su rivista |