Il divario tra i nuovi stili di apprendimento dei "nativi digitali" e le strategie e le pratiche didattiche della scuola italiana è ancora molto ampio. Si rende quindi necessario ripensare radicalmente l'impostazione dell’insegnamento e dell'apprendimento almeno per quanto riguarda tre questioni fondamentali: a. gli spazi fisici dell’istruzione, b. gli approcci metodologici, c. le tecnologie coinvolte nel processo di apprendimento. L’articolo ha lo scopo di delineare una possibile proposta per la nuova “educazione aumentata” dalla tecnologia digitale, basata su un approccio socio-costruttivista. L’analisi di dati ed evidenze relativi agli stili comportamentali e cognitivi delle nuove generazioni ha condotto chi scrive individuare nella logica della scoperta scientifica la matrice culturale più consona per sviluppare un modello di didattica aumentato dalle tecnologie. Per esporre questa proposta, si è pensato di suddividere l’articolo in tre parti: nella prima si descrive come e perché il brain-frame dei "nativi digitali" è incompatibile con una didattica ancora largamente gutemberghiana. Nella seconda, si delinea la proposta metodologica e tecnologica che si articola in tre fasi: Tool box, Problem solving cooperativo e Situation room. La parte terza trae alcune conclusioni riguardi l'impatto di questo approccio sul concetto di cittadinanza democratica.
Ferri, P. (2015). Scuole 2.0 dalla sperimentazione al sistema. Per una didattica ‘aumentata’ dalla tecnologia. In Didatec – Il progetto PON Didatec per l’introduzione delle tecnologie digitali nella didattica e la valorizzazione delle pratiche professionali dei docenti. Attuazione, esiti, prospettive (pp. 45-58). Firenze : INDIRE.
Scuole 2.0 dalla sperimentazione al sistema. Per una didattica ‘aumentata’ dalla tecnologia
FERRI, PAOLO MARIA
2015
Abstract
Il divario tra i nuovi stili di apprendimento dei "nativi digitali" e le strategie e le pratiche didattiche della scuola italiana è ancora molto ampio. Si rende quindi necessario ripensare radicalmente l'impostazione dell’insegnamento e dell'apprendimento almeno per quanto riguarda tre questioni fondamentali: a. gli spazi fisici dell’istruzione, b. gli approcci metodologici, c. le tecnologie coinvolte nel processo di apprendimento. L’articolo ha lo scopo di delineare una possibile proposta per la nuova “educazione aumentata” dalla tecnologia digitale, basata su un approccio socio-costruttivista. L’analisi di dati ed evidenze relativi agli stili comportamentali e cognitivi delle nuove generazioni ha condotto chi scrive individuare nella logica della scoperta scientifica la matrice culturale più consona per sviluppare un modello di didattica aumentato dalle tecnologie. Per esporre questa proposta, si è pensato di suddividere l’articolo in tre parti: nella prima si descrive come e perché il brain-frame dei "nativi digitali" è incompatibile con una didattica ancora largamente gutemberghiana. Nella seconda, si delinea la proposta metodologica e tecnologica che si articola in tre fasi: Tool box, Problem solving cooperativo e Situation room. La parte terza trae alcune conclusioni riguardi l'impatto di questo approccio sul concetto di cittadinanza democratica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.