La NIBS, nell’ultimo quindicennio, è stata utilizzata per cercare di migliorare alcuni tra i più frequenti deficit neuropsicologici: soprattutto l’afasia e la negligenza spaziale unilaterale, per le quali sono disponibili il maggior numero di studi, i deficit di campo visivo (emianopsia) e le aprassie, ove, soprattutto per queste ultime, le evidenze sono assai limitate. I risultati, nel loro complesso, indicano che la NIBS ha effetti positivi su questi deficit. La maggioranza degli studi ha indagato effetti di breve periodo, nell’arco di ore, mentre meno numerose, e sicuramente da incentivare, sono le ricerche che hanno esplorato effetti di più lungo periodo, anche in associazione con trattamenti riabilitativi comportamentali di provata efficacia.
Vallar, G. (2015). La stimolazione cerebrale non invasiva nella riabilitazione neuropsicologica. In N. Bolognini, G. Vallar (a cura di), Stimolare il cervello. Manuale di stimolazione cerebrale non invasiva (pp. 119-138). Bologna : il Mulino.
La stimolazione cerebrale non invasiva nella riabilitazione neuropsicologica
VALLAR, GIUSEPPE
2015
Abstract
La NIBS, nell’ultimo quindicennio, è stata utilizzata per cercare di migliorare alcuni tra i più frequenti deficit neuropsicologici: soprattutto l’afasia e la negligenza spaziale unilaterale, per le quali sono disponibili il maggior numero di studi, i deficit di campo visivo (emianopsia) e le aprassie, ove, soprattutto per queste ultime, le evidenze sono assai limitate. I risultati, nel loro complesso, indicano che la NIBS ha effetti positivi su questi deficit. La maggioranza degli studi ha indagato effetti di breve periodo, nell’arco di ore, mentre meno numerose, e sicuramente da incentivare, sono le ricerche che hanno esplorato effetti di più lungo periodo, anche in associazione con trattamenti riabilitativi comportamentali di provata efficacia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.