“Il ruolo dell’insegnante tra metodo e qualità dell’esperienza scolastica” intitola un percorso di ricerca-formazione realizzato tra aprile e ottobre 2011 con gli insegnanti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del Comune di Cinisello Balsamo (MI). L’obiettivo della ricerca ha riguardato la possibilità di ricostruire, a partire da situazioni scolastiche concrete, in cosa consistesse il “modo di fare scuola” agito quotidianamente da ogni insegnante; come esso incidesse sulla qualità dell’esperienza che allievi e insegnanti vissuta a scuola e quindi come, a partire dalla pratica, si potesse ridefinire ciò che qualifica la professionalità dell’insegnante oggi, rispetto a situazioni cosiddette “di disagio”. Dal punto di vista pedagogico, la ricerca presuppone la specificità dell’esperienza educativa, sottolineandone da un lato la complessità intrinseca, dall’altro la problematicità delle connessioni con l’educazione informale. Inserita nell’ambito delle ricerche pedagogiche empiriche di tipo qualitativo, idiografico e intensivo, la ricerca ha sviluppato un percorso strutturato in gruppo. Riferendosi all’approccio di Clinica della Formazione, è stata animata dalla preoccupazione di consentire ai partecipanti di pervenire a una propria consapevolezza didattico-metodologica e di individuare i propri riferimenti deontologici a partire da una riflessione sull’esperienza agita. Tra i risultati, è stata evidenziata la presenza di una pratica didattico-educativa esperta e in divenire, che, se riesce a fronteggiare situazioni difficili, tuttavia non viene legittimata come “modalità di fare scuola” nel confronto con modelli di insegnamento tradizionali, a cui, pur riconoscendo l’anacronismo rispetto alla situazione attuale, insegnanti e dispositivi scolastici sembrano comunque riferirsi. Lavorare su tale legittimazione potrebbe consentire a insegnanti e scuola di costruire esperienze significative certo dal punto di vista pedagogico e didattico, ma anche dal punto di vista esistenziale, ovvero dell’impatto dell’esperienza scolastica sul “modo di essere-nel-mondo” degli allievi (ma anche degli insegnanti).
Palmieri, C. (2014). Il ruolo insegnante tra metodo e qualità dell'esperienza scolastica. In La professionalità dell'insegnante. Valorizzare il passato, progettare il futuro. (pp.421-426). Roma : Aracne.
Il ruolo insegnante tra metodo e qualità dell'esperienza scolastica
PALMIERI, CRISTINAPrimo
2014
Abstract
“Il ruolo dell’insegnante tra metodo e qualità dell’esperienza scolastica” intitola un percorso di ricerca-formazione realizzato tra aprile e ottobre 2011 con gli insegnanti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del Comune di Cinisello Balsamo (MI). L’obiettivo della ricerca ha riguardato la possibilità di ricostruire, a partire da situazioni scolastiche concrete, in cosa consistesse il “modo di fare scuola” agito quotidianamente da ogni insegnante; come esso incidesse sulla qualità dell’esperienza che allievi e insegnanti vissuta a scuola e quindi come, a partire dalla pratica, si potesse ridefinire ciò che qualifica la professionalità dell’insegnante oggi, rispetto a situazioni cosiddette “di disagio”. Dal punto di vista pedagogico, la ricerca presuppone la specificità dell’esperienza educativa, sottolineandone da un lato la complessità intrinseca, dall’altro la problematicità delle connessioni con l’educazione informale. Inserita nell’ambito delle ricerche pedagogiche empiriche di tipo qualitativo, idiografico e intensivo, la ricerca ha sviluppato un percorso strutturato in gruppo. Riferendosi all’approccio di Clinica della Formazione, è stata animata dalla preoccupazione di consentire ai partecipanti di pervenire a una propria consapevolezza didattico-metodologica e di individuare i propri riferimenti deontologici a partire da una riflessione sull’esperienza agita. Tra i risultati, è stata evidenziata la presenza di una pratica didattico-educativa esperta e in divenire, che, se riesce a fronteggiare situazioni difficili, tuttavia non viene legittimata come “modalità di fare scuola” nel confronto con modelli di insegnamento tradizionali, a cui, pur riconoscendo l’anacronismo rispetto alla situazione attuale, insegnanti e dispositivi scolastici sembrano comunque riferirsi. Lavorare su tale legittimazione potrebbe consentire a insegnanti e scuola di costruire esperienze significative certo dal punto di vista pedagogico e didattico, ma anche dal punto di vista esistenziale, ovvero dell’impatto dell’esperienza scolastica sul “modo di essere-nel-mondo” degli allievi (ma anche degli insegnanti).File | Dimensione | Formato | |
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