Proseguendo lungo il cammino che la porterà rapidamente oltre la soglia dei cinque milioni, la popolazione straniera presente in Italia al 1° gennaio del 2009 viene stimata in poco più di 4,8 milioni di unità: circa mezzo milione in più rispetto alla stessa data del 2008. Nel dettaglio per status giuridico vi sarebbero sul territorio italiano circa 3,9 milioni di stranieri residenti, cui se ne aggiungono poco più di 500mila in possesso di un valido titolo di soggiorno ma non iscritti (o non ancora iscritti) in anagrafe e circa 420mila irregolarmente presenti. Riguardo ai principali caratteri dell’immigrazione straniera, i dati proposti consentono di mettere in evidenza alcuni elementi di un certo rilievo: dalla composizione per genere a quella per età; dai caratteri socio culturali (istruzione, religione) a quelli legati al contesto economico (occupazione, reddito), familiare e relazionale. Inoltre, prendendo avvio da una prima valutazione globale del fenomeno e assumendo come termine di riferimento le ultime previsioni Istat (Istat: 2008) - adeguatamente riviste alla luce delle risultanze anagrafiche più recenti e opportunamente integrate dalle corrispondenti stime Ismu per le principali nazionalità - il lavoro giunge a prospettare nel tempo il passaggio dai circa 4 milioni di residenti stranieri al 1° gennaio 2009 a poco più del doppio alla stessa data del 2030. In parallelo i primi venti paesi passerebbero complessivamente da 3,1-3,2 milioni di unità a 6,7 milioni, di cui circa 3,2 circoscritti a tre sole nazioni, nell’ordine: Romania, Albania e Marocco. Nel dettaglio, stante la validità delle stime adottate – la cui tenuta dipenderà dalla duplice capacità di assecondare il naturale ridimensionamento degli attuali flussi e di evitare, nel contempo, che le minori provenienze est europee vengano sostituite da quelle di altre origini (specie dall’Africa sub sahariana) – la graduatoria delle cittadinanze straniere residenti in Italia si presenterà nel 2030 con alcuni interessanti cambiamenti rispetto ad oggi. Al di là della conferma delle prime tre posizioni, di cui si è detto, si prospettano gli avanzamenti delle Filippine e dell’India, ma soprattutto dell’Ecuador. Sul fronte opposto assumono soprattutto rilievo un certo arretramento relativo della Cina dal quarto al settimo posto per importanza, dell’Ucraina dal quinto al dodicesimo e della Polonia dall’ottavo al diciottesimo. In sostanza, la verosimile contrazione dei flussi est europei nel prossimo ventennio verrebbe ad accrescere, Africa permettendo, il peso relativo delle componenti latinoamericana e asiatica.

Blangiardo, G. (2009). La presenza straniera in Italia: dal quadro di riferimento agli scenari evolutivi. In Quindicesimo Rapporto sulle migrazioni 2009 (pp. 27-44). Milano : Franco Angeli.

La presenza straniera in Italia: dal quadro di riferimento agli scenari evolutivi

BLANGIARDO, GIAN CARLO
2009

Abstract

Proseguendo lungo il cammino che la porterà rapidamente oltre la soglia dei cinque milioni, la popolazione straniera presente in Italia al 1° gennaio del 2009 viene stimata in poco più di 4,8 milioni di unità: circa mezzo milione in più rispetto alla stessa data del 2008. Nel dettaglio per status giuridico vi sarebbero sul territorio italiano circa 3,9 milioni di stranieri residenti, cui se ne aggiungono poco più di 500mila in possesso di un valido titolo di soggiorno ma non iscritti (o non ancora iscritti) in anagrafe e circa 420mila irregolarmente presenti. Riguardo ai principali caratteri dell’immigrazione straniera, i dati proposti consentono di mettere in evidenza alcuni elementi di un certo rilievo: dalla composizione per genere a quella per età; dai caratteri socio culturali (istruzione, religione) a quelli legati al contesto economico (occupazione, reddito), familiare e relazionale. Inoltre, prendendo avvio da una prima valutazione globale del fenomeno e assumendo come termine di riferimento le ultime previsioni Istat (Istat: 2008) - adeguatamente riviste alla luce delle risultanze anagrafiche più recenti e opportunamente integrate dalle corrispondenti stime Ismu per le principali nazionalità - il lavoro giunge a prospettare nel tempo il passaggio dai circa 4 milioni di residenti stranieri al 1° gennaio 2009 a poco più del doppio alla stessa data del 2030. In parallelo i primi venti paesi passerebbero complessivamente da 3,1-3,2 milioni di unità a 6,7 milioni, di cui circa 3,2 circoscritti a tre sole nazioni, nell’ordine: Romania, Albania e Marocco. Nel dettaglio, stante la validità delle stime adottate – la cui tenuta dipenderà dalla duplice capacità di assecondare il naturale ridimensionamento degli attuali flussi e di evitare, nel contempo, che le minori provenienze est europee vengano sostituite da quelle di altre origini (specie dall’Africa sub sahariana) – la graduatoria delle cittadinanze straniere residenti in Italia si presenterà nel 2030 con alcuni interessanti cambiamenti rispetto ad oggi. Al di là della conferma delle prime tre posizioni, di cui si è detto, si prospettano gli avanzamenti delle Filippine e dell’India, ma soprattutto dell’Ecuador. Sul fronte opposto assumono soprattutto rilievo un certo arretramento relativo della Cina dal quarto al settimo posto per importanza, dell’Ucraina dal quinto al dodicesimo e della Polonia dall’ottavo al diciottesimo. In sostanza, la verosimile contrazione dei flussi est europei nel prossimo ventennio verrebbe ad accrescere, Africa permettendo, il peso relativo delle componenti latinoamericana e asiatica.
Capitolo o saggio
Immigrazione, stranieri, Migrazioni, presenza straniera, previsioni demografiche
Italian
Quindicesimo Rapporto sulle migrazioni 2009
ott-2009
97888568162282
Franco Angeli
27
44
Blangiardo, G. (2009). La presenza straniera in Italia: dal quadro di riferimento agli scenari evolutivi. In Quindicesimo Rapporto sulle migrazioni 2009 (pp. 27-44). Milano : Franco Angeli.
none
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