Questo saggio intende indagare l’attualizzazione della lettura dell’opera di Giovanni Verga (Catania, 1840 - Catania, 1922) messa in atto dal regista Pasquale Scimeca (Aliminusa, 1956) in Malavoglia (2010) soprattutto in relazione a quanto sia viva nel cinema, come nella letteratura, l’esigenza di raccontare e rappresentare la realtà sotto le proprie peculiari forme. Il regista siciliano, infatti, propone un’interpretazione di Verga per la seconda volta dopo Rosso Malpelo (2007) e l’attualizzazione messa in atto in Malavoglia è una delle scelte possibili, come lo stravolgimento del senso lo è stata nel suo celebre precedente. Sebbene sia patrimonio comune che I Malavoglia al cinema corrispondano al viscontiano La terra trema (1948), ci avviciniamo qui al lavoro di Scimeca perché crediamo che, nella sua lettura disincantata di questa metafora della condizione umana, egli dimostri come il cinema sia specchio del proprio tempo, come sullo schermo diventi espressione della società che intende rappresentare.
Castiglione, O. (2012). "Una società allo specchio tra antiche radici e richiami del nuovo mondo: Pasquale Scimeca e il mondo verghiano". LA LIBELLULA, 4, 27-35.
"Una società allo specchio tra antiche radici e richiami del nuovo mondo: Pasquale Scimeca e il mondo verghiano"
CASTIGLIONE, ORNELLA
2012
Abstract
Questo saggio intende indagare l’attualizzazione della lettura dell’opera di Giovanni Verga (Catania, 1840 - Catania, 1922) messa in atto dal regista Pasquale Scimeca (Aliminusa, 1956) in Malavoglia (2010) soprattutto in relazione a quanto sia viva nel cinema, come nella letteratura, l’esigenza di raccontare e rappresentare la realtà sotto le proprie peculiari forme. Il regista siciliano, infatti, propone un’interpretazione di Verga per la seconda volta dopo Rosso Malpelo (2007) e l’attualizzazione messa in atto in Malavoglia è una delle scelte possibili, come lo stravolgimento del senso lo è stata nel suo celebre precedente. Sebbene sia patrimonio comune che I Malavoglia al cinema corrispondano al viscontiano La terra trema (1948), ci avviciniamo qui al lavoro di Scimeca perché crediamo che, nella sua lettura disincantata di questa metafora della condizione umana, egli dimostri come il cinema sia specchio del proprio tempo, come sullo schermo diventi espressione della società che intende rappresentare.File | Dimensione | Formato | |
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