Recentemente, i media (televisione in particolare) hanno dato molto risalto a notizie che hanno coinvolto alcuni personaggi politici, sportivi e dello spettacolo, accusati di “andare a trans”. Le notizie, che non vogliamo qui commentare (e che comunque occupano periodicamente le pagine dei nostri quotidiani), costituiscono il pretesto per una riflessione su una tematica che ci pare di grande attualità. Quella dell’incontro tra corpi che rivestono mascolinità socializzate ad un preciso rapporto tra genere, sesso e orientamento sessuale − sesso e genere come sinonimi, il genere come caratteristica immutabile, il desiderio eterosessuale come normalità, dove donne e uomini sono percepiti come complementari, cioè biologicamente destinati a un eterno rapporto di attrazione − e corpi maschili “mutanti”, che danno vita a nuove forme di mascolinità e femminilità, intrecciando, confondendo, arricchendo il “maschile” e il “femminile”. Si tratta di un incontro “alla pari”, oppure di relazioni di sfruttamento, o caratterizzate da pratiche discriminatorie? E quali implicazioni tale incontro può esercitare nel processo di (ri)definizione della mascolinità egemone-tradizionale?
Ruspini, E. (2009). Mascolinità tra corpi fluidi, mutazioni, transizioni. In E. Ruspini (a cura di), Uomini e Corpi. Una Riflessione sui Rivestimenti della Mascolinità (pp. 273-290). Milano : FrancoAngeli.
Mascolinità tra corpi fluidi, mutazioni, transizioni
RUSPINI, ELISABETTA
2009
Abstract
Recentemente, i media (televisione in particolare) hanno dato molto risalto a notizie che hanno coinvolto alcuni personaggi politici, sportivi e dello spettacolo, accusati di “andare a trans”. Le notizie, che non vogliamo qui commentare (e che comunque occupano periodicamente le pagine dei nostri quotidiani), costituiscono il pretesto per una riflessione su una tematica che ci pare di grande attualità. Quella dell’incontro tra corpi che rivestono mascolinità socializzate ad un preciso rapporto tra genere, sesso e orientamento sessuale − sesso e genere come sinonimi, il genere come caratteristica immutabile, il desiderio eterosessuale come normalità, dove donne e uomini sono percepiti come complementari, cioè biologicamente destinati a un eterno rapporto di attrazione − e corpi maschili “mutanti”, che danno vita a nuove forme di mascolinità e femminilità, intrecciando, confondendo, arricchendo il “maschile” e il “femminile”. Si tratta di un incontro “alla pari”, oppure di relazioni di sfruttamento, o caratterizzate da pratiche discriminatorie? E quali implicazioni tale incontro può esercitare nel processo di (ri)definizione della mascolinità egemone-tradizionale?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.