Questo libro nasce dall’incontro e dal dialogo venutosi a creare tra un piccolo gruppo di psicologi e sociologi che vivono tra Padova e Milano e che – per professione o per attività di ricerca – si interessano di tematiche relative all’identità di genere e all’orientamento sessuale. Si occupano, cioè, di quei cosiddetti queer studies che in Italia vengono tendenzialmente marginalizzati e trascurati da gran parte del mondo accademico, sia sul fronte delle scienze sociali che delle scienze psicologiche. Il processo che ha permesso allo zolfo della Sociologia di mescolarsi al mercurio della Psicologia è avvenuto in modo ufficioso ed informale, non seguendo i tradizionali percorsi che fanno riferimento ai Dipartimenti dell’Università. Piuttosto, il crogiuolo dove la miscela si è formata, è stato l’ambiente delle associazioni GLBT e dell’Ufficio Soggetti con Nuovi Diritti della CGIL.... Per lo spirito con cui è nato, anziché tracciare un punto di arrivo, il volume intende offrire delle ipotesi di lavoro, da cui poter generare ulteriori discussioni e considerazioni. In termini metaforici potremmo pensarlo come una sorta di corridoio su cui si affacciano tutte quelle discipline che conducono un discorso sull’umano e dove è possibile condividere le rispettive prospettive sul tema della transessualità. Lungi dall’offrire risposte definitive che soddisfino a pieno i nostri interrogativi, raccoglie proposte ed orientamenti per proseguire in questa feconda collaborazione interdisciplinare. Non a caso, come ricorda Popper, “La scienza non posa su un solido strato di roccia. L’ardita struttura delle sue teorie si eleva, per così dire, sopra una palude. È come un edificio costruito su palafitte. Le palafitte vengono conficcate dall’alto giù nella palude: ma non in una base naturale o «data»; e il fatto che desistiamo dai nostri tentativi di conficcare più a fondo le palafitte non significa che abbiamo trovato un terreno solido. Semplicemente ci fermiamo quando siamo soddisfatti e riteniamo che, almeno per il momento i sostegni siano abbastanza stabili da sorreggere la struttura” (Popper, 1970, p. 108).
Inghilleri, M., Ruspini, E. (2008). Dentro la complessità: una introduzione. In E. Ruspini, M. Inghilleri (a cura di), Transessualità e Scienze Sociali. Identità di Genere nella Postmodernità (pp. 1-15). Napoli : Liguori.
Dentro la complessità: una introduzione
RUSPINI, ELISABETTA
2008
Abstract
Questo libro nasce dall’incontro e dal dialogo venutosi a creare tra un piccolo gruppo di psicologi e sociologi che vivono tra Padova e Milano e che – per professione o per attività di ricerca – si interessano di tematiche relative all’identità di genere e all’orientamento sessuale. Si occupano, cioè, di quei cosiddetti queer studies che in Italia vengono tendenzialmente marginalizzati e trascurati da gran parte del mondo accademico, sia sul fronte delle scienze sociali che delle scienze psicologiche. Il processo che ha permesso allo zolfo della Sociologia di mescolarsi al mercurio della Psicologia è avvenuto in modo ufficioso ed informale, non seguendo i tradizionali percorsi che fanno riferimento ai Dipartimenti dell’Università. Piuttosto, il crogiuolo dove la miscela si è formata, è stato l’ambiente delle associazioni GLBT e dell’Ufficio Soggetti con Nuovi Diritti della CGIL.... Per lo spirito con cui è nato, anziché tracciare un punto di arrivo, il volume intende offrire delle ipotesi di lavoro, da cui poter generare ulteriori discussioni e considerazioni. In termini metaforici potremmo pensarlo come una sorta di corridoio su cui si affacciano tutte quelle discipline che conducono un discorso sull’umano e dove è possibile condividere le rispettive prospettive sul tema della transessualità. Lungi dall’offrire risposte definitive che soddisfino a pieno i nostri interrogativi, raccoglie proposte ed orientamenti per proseguire in questa feconda collaborazione interdisciplinare. Non a caso, come ricorda Popper, “La scienza non posa su un solido strato di roccia. L’ardita struttura delle sue teorie si eleva, per così dire, sopra una palude. È come un edificio costruito su palafitte. Le palafitte vengono conficcate dall’alto giù nella palude: ma non in una base naturale o «data»; e il fatto che desistiamo dai nostri tentativi di conficcare più a fondo le palafitte non significa che abbiamo trovato un terreno solido. Semplicemente ci fermiamo quando siamo soddisfatti e riteniamo che, almeno per il momento i sostegni siano abbastanza stabili da sorreggere la struttura” (Popper, 1970, p. 108).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.