Nonostante la riforma del diritto societario del 2003 abbia, almeno nelle società per azioni, innegabilmente ampliato gli spazi di autonomia degli amministratori a discapito dei soci, si ha la convinzione che un ruolo rilevante sia rimasto in capo a questi ultimi. Ruolo che deriva dalla riconosciuta competenza dei soci nel formulare le previsioni dello statuto e dell’atto costitutivo. Con questo articolo si intende verificare quale sia effettivamente il ruolo assunto dai soci nelle principali decisioni relative alla struttura finanziaria. Più precisamente, si vuole dimostrare come i soci attraverso specifiche previsioni statutarie possano in diversi modi limitare e condizionare gli amministratori nel ricorso al mercato dei capitali. L’utilizzo di alcuni strumenti di reperimento delle risorse finanziarie è, infatti, molto spesso subordinato da parte del medesimo legislatore ad una espressa previsione in tal senso contenuta nello statuto o nell’atto costituivo. In secondo luogo, lo statuto o l’atto costitutivo possono, in diversi casi, attribuire ai soci invece che agli amministratori la decisione in ordine all’utilizzo o meno di uno determinato strumento. Infine, anche la previsione statutaria relativa all’oggetto sociale può limitare la discrezionalità degli amministratori nell’approvigionamento delle risorse finanziarie.
Dacco', A. (2010). Operazioni finanziarie e limiti statutari. In V. Ricciuto, I. Demuro (a cura di), Le operazioni di finanziamento all'impresa. Strumenti giuridici e prassi (pp. 67-84). Torino : Giappichelli.
Operazioni finanziarie e limiti statutari
DACCO', ALESSANDRA
2010
Abstract
Nonostante la riforma del diritto societario del 2003 abbia, almeno nelle società per azioni, innegabilmente ampliato gli spazi di autonomia degli amministratori a discapito dei soci, si ha la convinzione che un ruolo rilevante sia rimasto in capo a questi ultimi. Ruolo che deriva dalla riconosciuta competenza dei soci nel formulare le previsioni dello statuto e dell’atto costitutivo. Con questo articolo si intende verificare quale sia effettivamente il ruolo assunto dai soci nelle principali decisioni relative alla struttura finanziaria. Più precisamente, si vuole dimostrare come i soci attraverso specifiche previsioni statutarie possano in diversi modi limitare e condizionare gli amministratori nel ricorso al mercato dei capitali. L’utilizzo di alcuni strumenti di reperimento delle risorse finanziarie è, infatti, molto spesso subordinato da parte del medesimo legislatore ad una espressa previsione in tal senso contenuta nello statuto o nell’atto costituivo. In secondo luogo, lo statuto o l’atto costitutivo possono, in diversi casi, attribuire ai soci invece che agli amministratori la decisione in ordine all’utilizzo o meno di uno determinato strumento. Infine, anche la previsione statutaria relativa all’oggetto sociale può limitare la discrezionalità degli amministratori nell’approvigionamento delle risorse finanziarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.