La vita sociale della vite, Campi di senso e frontiere in vigna (Oltrepò Pavese)

Il vignaiolo in Oltrepò ha sempre seguito tutto il lungo processo dalla pianta alla bottiglia, dove il vino nasceva nei campi. Questo percorso si è recentemente dicotomizzato in una radicale divisione del lavoro, tra vignaiolo ed enologo, nella produzione intensiva ed industriale. La vigna è un “campo di senso complesso”: campo produttivo, base economica ma anche ecologica, spazio pubblico, estensione dell’abitare, dove ha preso piede uno scontro e la compresenza tra diversi modelli di vigna, e di vino, visibile nel paesaggio. Guardare alla vita sociale della vite in Oltrepò Pavese significa dare attenzione ai rapporti quotidiani che hanno luogo in vigna per raccontarne i processi di radicale cambiamento con la “liberazione” dai vincoli dell’ambiente e una presa di distanza dalla terra stessa: una sconnessione e astrazione della vite da una serie complessa di relazioni e significati che stavano alla base della produzione di vino, della cura e sostenibilità del territorio vitato e non, e dei saperi pratici, base dell’autonomia locale