Scopo di questo saggio è presentare a lettori e lettrici alcune esperienze di prevenzione della violenza di genere, messe in pratica sia a livello nazionale sia internazionale. La domanda al centro di questo capitolo è: possiamo prevenire la violenza di genere? La risposta che proviene tanto dalla ricerca sul tema, quanto dagli organismi internazionali e dai movimenti attivi in questo ambito è “certamente sì”. Ad esempio, sia la Conferenza del Cairo su Popolazione e Sviluppo del 1994 che la Conferenza Mondiale sulle Donne tenutasi a Pechino nel 1995 hanno auspicato campagne di educazione alla non-violenza – condotte con la partecipazione dei genitori e nel rispetto dei diritti dei minori – nell’ambito delle quali si enfatizzino, tra l’altro, le responsabilità maschili. In particolare, la tesi al centro di questo contributo è che una efficace e coerente azione di prevenzione della violenza di genere debba ormai includere anche il maschile, nei termini di un lavoro sulla maschilità, con gli uomini e a partire (anche) dagli uomini. Negli ultimi anni, in diversi contesti nazionali e internazionali sono sorte iniziative, politiche e azioni in tale direzione. Il capitolo articola un’analisi di alcune di queste esperienze, che si sviluppano sia a livello istituzionale sia a partire dalle organizzazioni e dalle reti della società civile, e che, a nostro parere, si configurano come buone pratiche. I prossimi paragrafi pertanto offrono una rassegna di iniziative virtuose (internazionali e nazionali) finalizzate al contenimento e alla prevenzione della violenza di genere, che coinvolgono gli uomini come (co)protagonisti e che implicano uno sguardo e un’azione riflessiva sulla mascolinità.
Ruspini, E. (2013). Capire e prevenire la violenza di genere: buone pratiche europee ed extraeuropee. In S. Magaraggia, D. Cherubini (a cura di), Uomini contro le donne. Le radici della violenza maschile (pp. 187-199). Torino : UTET Università.
Capire e prevenire la violenza di genere: buone pratiche europee ed extraeuropee
RUSPINI, ELISABETTA
2013
Abstract
Scopo di questo saggio è presentare a lettori e lettrici alcune esperienze di prevenzione della violenza di genere, messe in pratica sia a livello nazionale sia internazionale. La domanda al centro di questo capitolo è: possiamo prevenire la violenza di genere? La risposta che proviene tanto dalla ricerca sul tema, quanto dagli organismi internazionali e dai movimenti attivi in questo ambito è “certamente sì”. Ad esempio, sia la Conferenza del Cairo su Popolazione e Sviluppo del 1994 che la Conferenza Mondiale sulle Donne tenutasi a Pechino nel 1995 hanno auspicato campagne di educazione alla non-violenza – condotte con la partecipazione dei genitori e nel rispetto dei diritti dei minori – nell’ambito delle quali si enfatizzino, tra l’altro, le responsabilità maschili. In particolare, la tesi al centro di questo contributo è che una efficace e coerente azione di prevenzione della violenza di genere debba ormai includere anche il maschile, nei termini di un lavoro sulla maschilità, con gli uomini e a partire (anche) dagli uomini. Negli ultimi anni, in diversi contesti nazionali e internazionali sono sorte iniziative, politiche e azioni in tale direzione. Il capitolo articola un’analisi di alcune di queste esperienze, che si sviluppano sia a livello istituzionale sia a partire dalle organizzazioni e dalle reti della società civile, e che, a nostro parere, si configurano come buone pratiche. I prossimi paragrafi pertanto offrono una rassegna di iniziative virtuose (internazionali e nazionali) finalizzate al contenimento e alla prevenzione della violenza di genere, che coinvolgono gli uomini come (co)protagonisti e che implicano uno sguardo e un’azione riflessiva sulla mascolinità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.