Nelle formule aperte dal quod l’espressione quidquid paret dare facere oportet non tanto ‘conclude’ il desiderium dell’attore, quanto piuttosto indica il parametro cui il iudex deve attenersi nella pronuncia della condanna. Essa potrebbe pertanto essere logicamente identificata come parte della condemnatio piuttosto che della intentio. Il verbo tecnico ‘intendere’ è del resto talvolta usato dai giuristi per indicare quanto posto nella demonstratio e le differenze viste dai giuristi negli effetti della pluris petitio suggeriscono una sostanziale equipollenza tra demonstratio ed intentio in relazione alla res in iudicium deducta. Si sostiene che le formule aperte dal ‘quod’ prospettino una visione, fondata sulla posizione dell’attore, più antica rispetto a quella classica.
Buzzacchi, C. (2009). Un'ipotesi di ricerca sull'origine delle formule che si risolvono nella demonstratio e nella clausola 'quidquid ... oportet ... condemnato'. In Saggi in ricordo di Aristide Tanzi (pp. 61-71). Milano : Giuffrè.
Citazione: | Buzzacchi, C. (2009). Un'ipotesi di ricerca sull'origine delle formule che si risolvono nella demonstratio e nella clausola 'quidquid ... oportet ... condemnato'. In Saggi in ricordo di Aristide Tanzi (pp. 61-71). Milano : Giuffrè. |
Titolo: | Un'ipotesi di ricerca sull'origine delle formule che si risolvono nella demonstratio e nella clausola 'quidquid ... oportet ... condemnato' |
Autori: | Buzzacchi, C |
Autori: | |
Tipo: | Capitolo o saggio |
Carattere della pubblicazione: | Scientifica |
Data di pubblicazione: | 2009 |
Lingua: | Italian |
Titolo del libro: | Saggi in ricordo di Aristide Tanzi |
ISBN: | 88-14-14065-0 |
Appare nelle tipologie: | 03 - Contributo in libro |