Scopo di questo saggio è presentare a lettrici e lettori alcuni aspetti della relazione tra genere e letteratura sociologica. Per far ciò, abbiamo preso in prestito la suggestiva metafora pirandelliana: “uno, nessuno e centomila” che bene incarna le difficoltà di relazione tra il sé individuale e il sé collettivo/sociale. Ogni individuo (donna o uomo) è sì uno ma anche nessuno, sia perché il giudizio altrui lo allontana dalla propria identità, sia perché non esiste un’essenza che lo/la possa stabilmente definire: in ogni uno si celano centomila mutevoli sfumature del sé. La realtà, pertanto, perde la sua oggettività e la donna/l’uomo lotta quotidianamente per venire e patti con le molte concezioni o aspettative sociali che gli altri hanno di lei/lui; al contempo non riesce a riconoscersi nelle definizioni collettivamente preferite e condivise (lo “sguardo collettivo” dei centomila). Il genere è un po’ questo: uno spazio di incontro speciale, specifico, situato tra uomo e donna, tra libertà e tradizionalismi, tra trasgressione e conformità, tra ribellione ed aspettative sociali. Non esiste un genere, ma centomila generi: ogni identità di genere è unica, individuale, personale e ogni performance di genere ha un significato differente per gli attori che la interpretano. Il genere è pertanto un segmento dell’identità individuale, una delle traiettorie che compongono i corsi di vita. D’altra parte, il genere non assume senso e significato senza un’interpretazione sociale, senza rapportare il sé individuale a quello collettivo (due dimensioni che, sovente, si relazionano con difficoltà e con asprezza).

Ruspini, E. (2012). 'Uno, nessuno, centomila’. Il genere come spazio di incontro tra donne e uomini. In L. Veronesi, V. Chizzola, F. Alfieri (a cura di), Generi e saperi. Un’esplorazione fra discipline umanistiche e tecno-scientifiche (pp. 81-94). Trento : Fondazione Bruno Kessler Press.

'Uno, nessuno, centomila’. Il genere come spazio di incontro tra donne e uomini

RUSPINI, ELISABETTA
2012

Abstract

Scopo di questo saggio è presentare a lettrici e lettori alcuni aspetti della relazione tra genere e letteratura sociologica. Per far ciò, abbiamo preso in prestito la suggestiva metafora pirandelliana: “uno, nessuno e centomila” che bene incarna le difficoltà di relazione tra il sé individuale e il sé collettivo/sociale. Ogni individuo (donna o uomo) è sì uno ma anche nessuno, sia perché il giudizio altrui lo allontana dalla propria identità, sia perché non esiste un’essenza che lo/la possa stabilmente definire: in ogni uno si celano centomila mutevoli sfumature del sé. La realtà, pertanto, perde la sua oggettività e la donna/l’uomo lotta quotidianamente per venire e patti con le molte concezioni o aspettative sociali che gli altri hanno di lei/lui; al contempo non riesce a riconoscersi nelle definizioni collettivamente preferite e condivise (lo “sguardo collettivo” dei centomila). Il genere è un po’ questo: uno spazio di incontro speciale, specifico, situato tra uomo e donna, tra libertà e tradizionalismi, tra trasgressione e conformità, tra ribellione ed aspettative sociali. Non esiste un genere, ma centomila generi: ogni identità di genere è unica, individuale, personale e ogni performance di genere ha un significato differente per gli attori che la interpretano. Il genere è pertanto un segmento dell’identità individuale, una delle traiettorie che compongono i corsi di vita. D’altra parte, il genere non assume senso e significato senza un’interpretazione sociale, senza rapportare il sé individuale a quello collettivo (due dimensioni che, sovente, si relazionano con difficoltà e con asprezza).
Capitolo o saggio
Gender, Sociological Theory
Genere, Letteratura sociologica
Italian
Generi e saperi. Un’esplorazione fra discipline umanistiche e tecno-scientifiche
Veronesi, L; Chizzola, V; Alfieri, F
2012
978-88-905389-7-1
Fondazione Bruno Kessler Press
81
94
Ruspini, E. (2012). 'Uno, nessuno, centomila’. Il genere come spazio di incontro tra donne e uomini. In L. Veronesi, V. Chizzola, F. Alfieri (a cura di), Generi e saperi. Un’esplorazione fra discipline umanistiche e tecno-scientifiche (pp. 81-94). Trento : Fondazione Bruno Kessler Press.
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