Negli ultimi diciannove anni si sono affacciati alla scuola nuove generazioni di studenti: i “nativi digitali” (Prensky, 2001, Prensky, 2006, 2012, Gasser, Palfrey, 2008, Ferri, 2010, Ferri, 2011, Livingston et al., 2011). Siamo di fronte a coorti di bambini e pre-adolescenti nati e cresciuti in presenza degli schermi interattivi . Come sosteneva una pionieristica indagine del Becta nel 2008, (http://about.becta.org.uk/) : “considerati nel loro insieme, gli effetti combinati della rivoluzione digitale e del Web 2.0 sui sistemi educativi si concretizzano in una radicale trasformazione che tende a riorientare i sistemi di istruzione/apprendimento verso una struttura didattica che privilegia un approccio centrato sullo studente” (Becta, 2008b). In particolare, le grandi aree di impatto dell’innovazione prodotta dalla transizione al digitale e dal Web 2.0 sulle pratiche di apprendimento e sulle forme di condivisione e creazione del sapere tra gli studenti possono essere riassunti come segue, si tratta dei nuovi comportamenti di apprendimento dei nativi: a. una forte crescita dei comportamenti di ricerca/esplorazione nell’apprendimento, rispetto ai comportamenti acquisitivi e passivi di ricezione dei contenuti; b. una naturale fluency tecnologica degli studenti che li porta a considerare il web come il medium primario di ricerca, acquisizione e condivisione dei contenuti del sapere. c. una forte crescita dei comportamenti di collaborazione/cooperazione tra pari attuati in particolare attraverso strumenti quali Facebook, YouTube o altri social network (Jenkins, 2009). d. una rilevante tendenza da parte degli studenti a privilegiare l’espressione della propria identità e delle proprie idee attraverso social network, strumenti di messaggistica istantanea, ancora più che Blog o microblogging.
Ferri, P., Moriggi, S. (2014). Per una didattica 2.0: le virtù del digitale. RIVISTA DELL'ISTRUZIONE(5), 1-13.
Per una didattica 2.0: le virtù del digitale
FERRI, PAOLO MARIAPrimo
;MORIGGI, STEFANO
2014
Abstract
Negli ultimi diciannove anni si sono affacciati alla scuola nuove generazioni di studenti: i “nativi digitali” (Prensky, 2001, Prensky, 2006, 2012, Gasser, Palfrey, 2008, Ferri, 2010, Ferri, 2011, Livingston et al., 2011). Siamo di fronte a coorti di bambini e pre-adolescenti nati e cresciuti in presenza degli schermi interattivi . Come sosteneva una pionieristica indagine del Becta nel 2008, (http://about.becta.org.uk/) : “considerati nel loro insieme, gli effetti combinati della rivoluzione digitale e del Web 2.0 sui sistemi educativi si concretizzano in una radicale trasformazione che tende a riorientare i sistemi di istruzione/apprendimento verso una struttura didattica che privilegia un approccio centrato sullo studente” (Becta, 2008b). In particolare, le grandi aree di impatto dell’innovazione prodotta dalla transizione al digitale e dal Web 2.0 sulle pratiche di apprendimento e sulle forme di condivisione e creazione del sapere tra gli studenti possono essere riassunti come segue, si tratta dei nuovi comportamenti di apprendimento dei nativi: a. una forte crescita dei comportamenti di ricerca/esplorazione nell’apprendimento, rispetto ai comportamenti acquisitivi e passivi di ricezione dei contenuti; b. una naturale fluency tecnologica degli studenti che li porta a considerare il web come il medium primario di ricerca, acquisizione e condivisione dei contenuti del sapere. c. una forte crescita dei comportamenti di collaborazione/cooperazione tra pari attuati in particolare attraverso strumenti quali Facebook, YouTube o altri social network (Jenkins, 2009). d. una rilevante tendenza da parte degli studenti a privilegiare l’espressione della propria identità e delle proprie idee attraverso social network, strumenti di messaggistica istantanea, ancora più che Blog o microblogging.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.