Vengono spesso identificate due distinte e parallele attività di reporting, la prima finalizzata principalmente alla raccolta di dati e all’elaborazione di informazioni utilizzate per la rappresentazione, ad esempio, del bilancio annuale, le relazioni trimestrali, il bilancio sociale e/o quello di sostenibilità, la relazione sulla Corporate Governance che sono oggetto di comunicazione esterna a diverse categorie di stakeholder. La seconda attività di reporting si pone invece l’obiettivo di alimentare un processo interno di rendicontazione attraverso il quale viene misurata, gestita e controllata l’operatività nonché viene verificata la capacità dell’organizzazione di creare/non distruggere il valore nel breve, medio e lungo termine. Mentre il reporting interno è predisposto principalmente per perseguire l’obiettivo di comunicazione interna delle informazioni il reporting esterno è inteso come uno strumento indispensabile per la diffusione delle informazioni agli investitori, agli analisti e alla comunità finanziaria e, in senso più ampio, per descrivere la strategia aziendale. Queste due attività di reporting devono essere allineate e integrate fra di loro, tuttavia, talvolta non lo sono l’Integrated Reporting proposto dall’International Integrated Reporting Council (IIRC, 2013) rappresenta un nuovo modello di business reporting (Eccles & Krzus, 2010; Adams et al., 2011; Busco et al., 2013; Gasperini, 2013; Marvin & Roberts, 2013) che consente alle aziende di integrare gli aspetti relativi alla sustainability e alla corporate social and environmental responsibility nell’ambito degli obiettivi strategici e della programmazione delle operazioni aziendali. L’IR incorpora quindi un nuovo processo comunicazionale che consente di rappresentare in maniera coincisa, attraverso l’Annual Integrated Report, il processo di creazione di valore aziendale nel breve, medio e lungo periodo. Nonostante che gli users “privilegiati” del report integrato, indicati nel Framework redatto da IIRC, siano i “providers of financial capital” (IIRC, 2013) risulta evidente che anche altri stakeholders possano usufruire della informativa offerta dall’IR. In sostanza svariati soggetti quali dipendenti, clienti, fornitori, business partners, comunità locali, regulators e policy makers hanno un elevato interesse a conoscere l’attitudine dell’azienda a creare valore nel tempo, espressa in termini di strategia, governance, performance e dati economico finanziari. L’IR diventa quindi un potente strumento informativo, indispensabile per potenziare le funzioni dell’accountability e della stewardship aziendale, sulla base della definizione di sei diversi capitali, finanziario, materiale, intellettuale, umano, sociale e relazionale, naturale, e della affermazione del concetto di “connectivity” delle informazioni. La concezione intesa in senso lato degli interlocutori dell’IR, non essendo limitata a investitori, analisti finanziari e comunità finanziarie, evidenzia il fatto che tale report non svolge soltanto una funzione informativa verso l’esterno, ma è in grado di offrire ampie potenzialità di utilizzo ai fini interni. L’IR diventa infatti un indispensabile supporto per il processo di Integrated Thinking e di decision making e in generale per tutte le azioni volte alla creazione di valore sostenibile per gli stakeholders. Tale report può essere quindi definito quale potente strumento in mano ai managers nella prospettiva della definizione e della realizzazione di strategie aziendali ispirate alla sostenibilità sociale e ambientale.

Gasperini, A., Doni, F., Romano, M. (2014). The Internal Integrated Thinking: l’esperienza del Gruppo Generali. RIVISTA AIAF ONLINE, 92(III), 7-14.

The Internal Integrated Thinking: l’esperienza del Gruppo Generali

DONI, FEDERICA
Secondo
;
2014

Abstract

Vengono spesso identificate due distinte e parallele attività di reporting, la prima finalizzata principalmente alla raccolta di dati e all’elaborazione di informazioni utilizzate per la rappresentazione, ad esempio, del bilancio annuale, le relazioni trimestrali, il bilancio sociale e/o quello di sostenibilità, la relazione sulla Corporate Governance che sono oggetto di comunicazione esterna a diverse categorie di stakeholder. La seconda attività di reporting si pone invece l’obiettivo di alimentare un processo interno di rendicontazione attraverso il quale viene misurata, gestita e controllata l’operatività nonché viene verificata la capacità dell’organizzazione di creare/non distruggere il valore nel breve, medio e lungo termine. Mentre il reporting interno è predisposto principalmente per perseguire l’obiettivo di comunicazione interna delle informazioni il reporting esterno è inteso come uno strumento indispensabile per la diffusione delle informazioni agli investitori, agli analisti e alla comunità finanziaria e, in senso più ampio, per descrivere la strategia aziendale. Queste due attività di reporting devono essere allineate e integrate fra di loro, tuttavia, talvolta non lo sono l’Integrated Reporting proposto dall’International Integrated Reporting Council (IIRC, 2013) rappresenta un nuovo modello di business reporting (Eccles & Krzus, 2010; Adams et al., 2011; Busco et al., 2013; Gasperini, 2013; Marvin & Roberts, 2013) che consente alle aziende di integrare gli aspetti relativi alla sustainability e alla corporate social and environmental responsibility nell’ambito degli obiettivi strategici e della programmazione delle operazioni aziendali. L’IR incorpora quindi un nuovo processo comunicazionale che consente di rappresentare in maniera coincisa, attraverso l’Annual Integrated Report, il processo di creazione di valore aziendale nel breve, medio e lungo periodo. Nonostante che gli users “privilegiati” del report integrato, indicati nel Framework redatto da IIRC, siano i “providers of financial capital” (IIRC, 2013) risulta evidente che anche altri stakeholders possano usufruire della informativa offerta dall’IR. In sostanza svariati soggetti quali dipendenti, clienti, fornitori, business partners, comunità locali, regulators e policy makers hanno un elevato interesse a conoscere l’attitudine dell’azienda a creare valore nel tempo, espressa in termini di strategia, governance, performance e dati economico finanziari. L’IR diventa quindi un potente strumento informativo, indispensabile per potenziare le funzioni dell’accountability e della stewardship aziendale, sulla base della definizione di sei diversi capitali, finanziario, materiale, intellettuale, umano, sociale e relazionale, naturale, e della affermazione del concetto di “connectivity” delle informazioni. La concezione intesa in senso lato degli interlocutori dell’IR, non essendo limitata a investitori, analisti finanziari e comunità finanziarie, evidenzia il fatto che tale report non svolge soltanto una funzione informativa verso l’esterno, ma è in grado di offrire ampie potenzialità di utilizzo ai fini interni. L’IR diventa infatti un indispensabile supporto per il processo di Integrated Thinking e di decision making e in generale per tutte le azioni volte alla creazione di valore sostenibile per gli stakeholders. Tale report può essere quindi definito quale potente strumento in mano ai managers nella prospettiva della definizione e della realizzazione di strategie aziendali ispirate alla sostenibilità sociale e ambientale.
Articolo in rivista - Articolo scientifico
reporting, comunicazione interna, Integrated Thinking, dipendenti, sostenibilità
Italian
2014
92
III
7
14
none
Gasperini, A., Doni, F., Romano, M. (2014). The Internal Integrated Thinking: l’esperienza del Gruppo Generali. RIVISTA AIAF ONLINE, 92(III), 7-14.
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