Parlare di natura, in ambito educativo, e provare a realizzare percorsi coerenti con questa focalizzazione è una prassi ormai quasi consueta e quotidiana in molti servizi e in numerose scuole del nostro presente. La natura è un dato imprescindibile, in un pianeta che ha la necessità improrogabile, per la sua sopravvivenza, di esigere dagli esseri umani un’inversione di rotta (Morin, 2020), una trasformazione degli stili di vita, con evidenti ricadute nelle progettazioni educative e formative (Guerra, 2017). Questo aspetto, che attualmente è colto nella sua urgenza contemporanea, è stato per lungo tempo disatteso dalla maggior parte dei referenti istituzionali scolastici, anche se al contempo veniva vissuto intensamente, perfino in tempi remoti, da alcune figure di insegnanti, educatori e pedagogisti. Le personalità illuminate, a cui ci riferiamo, che potremmo definire “visionarie” (Asinari, 2022), per la lungimiranza con cui hanno saputo guardare al mondo con una visione olistica non riduttiva, hanno per questo allargato la prospettiva del loro presente, riuscendo a prefigurare la necessità di una diversa centratura. Si è trattato di donne e uomini che hanno voluto puntare in modo radicale sull’educazione e sui processi di insegnamento-apprendimento, approfondendo molti aspetti, tralasciati da altri, non ancora considerati come fondamentali nel momento della loro esistenza. Tra queste priorità l’attenzione alla natura si è posta per loro come uno dei riferimenti fondamentali, in una duplice veste: sia intendendola come fonte di ispirazione primaria per le loro proposte, sia considerandola un polo d’attenzione per definire i cardini educativi. Le figure interessate da questa particolare attenzione non sono state poche, in questo contributo si è però scelto di individuarne tre, unite in particolare da un elemento comune, una data. Si tratta del 1870, anno della loro nascita, intesa come uno spaccato cronologico che consente di definire un orizzonte di possibilità e di prospettive. Certamente non è solo questo l’elemento che le accomuna, unito a ciò vi è, infatti, l’interesse per una scuola intesa come componente necessaria per cambiare la situazione di un paese che era nato da poco, che puntava all’alfabetizzazione della nuova nazione, ma anche a una piena riforma dell’insegnamento. Le figure prese in considerazione in questo contributo, venute al mondo nel 1870, sono: Carolina Agazzi (1870-1945) (ricordata con la sorella Rosa, che vide la luce però nel 1866), Maria Montessori (1870-1952), Giuseppina Pizzigoni (1870-1947). Queste personalità verranno qui analizzate nel loro contatto con la natura seguendo la doppia prospettiva, precedentemente presentata, che vede da un lato una tensione professionale, che le contraddistingue e che le rende note ancora oggi, unita a una tensione umana in continua crescita e trasformazione. A chiusura di questo abstract, si reputa necessario sottolineare l’importanza di uno stretto legame tra presente e passato (Rossi, 2011, p. 11), non inteso come mera valorizzazione di una memoria seppur estremamente significativa, ma interpretato come un percorso in continua sinergia, che grazie a questo vitale confronto riesce a progettare nuove ipotesi per il futuro, cogliendo alcuni dei frutti, talvolta non ancora valorizzati, che queste esperienze possono offrire ancora oggi.
Zuccoli, F. (2025). 1870: biografie di pedagogiste innovatrici. L'importanza della natura nella vita e nella professione. In M. Guerra, F. Bertolino (a cura di), Biografie naturali. Storie di noi, altri animali, vegetali, minerali e dintorni (pp. 44-53). Milano : Edizioni junior Bambini.
1870: biografie di pedagogiste innovatrici. L'importanza della natura nella vita e nella professione
Zuccoli, F
2025
Abstract
Parlare di natura, in ambito educativo, e provare a realizzare percorsi coerenti con questa focalizzazione è una prassi ormai quasi consueta e quotidiana in molti servizi e in numerose scuole del nostro presente. La natura è un dato imprescindibile, in un pianeta che ha la necessità improrogabile, per la sua sopravvivenza, di esigere dagli esseri umani un’inversione di rotta (Morin, 2020), una trasformazione degli stili di vita, con evidenti ricadute nelle progettazioni educative e formative (Guerra, 2017). Questo aspetto, che attualmente è colto nella sua urgenza contemporanea, è stato per lungo tempo disatteso dalla maggior parte dei referenti istituzionali scolastici, anche se al contempo veniva vissuto intensamente, perfino in tempi remoti, da alcune figure di insegnanti, educatori e pedagogisti. Le personalità illuminate, a cui ci riferiamo, che potremmo definire “visionarie” (Asinari, 2022), per la lungimiranza con cui hanno saputo guardare al mondo con una visione olistica non riduttiva, hanno per questo allargato la prospettiva del loro presente, riuscendo a prefigurare la necessità di una diversa centratura. Si è trattato di donne e uomini che hanno voluto puntare in modo radicale sull’educazione e sui processi di insegnamento-apprendimento, approfondendo molti aspetti, tralasciati da altri, non ancora considerati come fondamentali nel momento della loro esistenza. Tra queste priorità l’attenzione alla natura si è posta per loro come uno dei riferimenti fondamentali, in una duplice veste: sia intendendola come fonte di ispirazione primaria per le loro proposte, sia considerandola un polo d’attenzione per definire i cardini educativi. Le figure interessate da questa particolare attenzione non sono state poche, in questo contributo si è però scelto di individuarne tre, unite in particolare da un elemento comune, una data. Si tratta del 1870, anno della loro nascita, intesa come uno spaccato cronologico che consente di definire un orizzonte di possibilità e di prospettive. Certamente non è solo questo l’elemento che le accomuna, unito a ciò vi è, infatti, l’interesse per una scuola intesa come componente necessaria per cambiare la situazione di un paese che era nato da poco, che puntava all’alfabetizzazione della nuova nazione, ma anche a una piena riforma dell’insegnamento. Le figure prese in considerazione in questo contributo, venute al mondo nel 1870, sono: Carolina Agazzi (1870-1945) (ricordata con la sorella Rosa, che vide la luce però nel 1866), Maria Montessori (1870-1952), Giuseppina Pizzigoni (1870-1947). Queste personalità verranno qui analizzate nel loro contatto con la natura seguendo la doppia prospettiva, precedentemente presentata, che vede da un lato una tensione professionale, che le contraddistingue e che le rende note ancora oggi, unita a una tensione umana in continua crescita e trasformazione. A chiusura di questo abstract, si reputa necessario sottolineare l’importanza di uno stretto legame tra presente e passato (Rossi, 2011, p. 11), non inteso come mera valorizzazione di una memoria seppur estremamente significativa, ma interpretato come un percorso in continua sinergia, che grazie a questo vitale confronto riesce a progettare nuove ipotesi per il futuro, cogliendo alcuni dei frutti, talvolta non ancora valorizzati, che queste esperienze possono offrire ancora oggi.| File | Dimensione | Formato | |
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