Il bilanciamento costituzionale tra vita e autodeterminazione. Note a margine della sentenza n. 66 del 2025

The article analyzes Constitutional Court judgment no. 66 of 2025 on medically assisted suicide, examining its scope within the framework of constitutional jurisprudence. The ruling confirms the restrictive orientation of the constitutional judge, reaffirming that there is no right to die but only a limited area of non-punishability for assisted suicide. Particular attention is paid to the role of palliative care as an essential prerequisite for any end-of-life choice. The analysis highlights a contradiction with the subsequent judgment no. 132 of 2025, emphasizing the risk of a progressive transformation of assisted suicide from extrema ratio to ordinary healthcare service.

L’articolo analizza la sentenza della Corte costituzionale n. 66 del 2025 in materia di suicidio medicalmente assistito, esaminandone la portata nel quadro della giurisprudenza costituzionale. La pronuncia conferma l’orientamento restrittivo del giudice delle leggi, ribadendo che non esiste un diritto alla morte ma solo una circoscritta area di non punibilità dell’aiuto al suicidio. Particolare attenzione è dedicata al ruolo delle cure palliative quale prerequisito essenziale per ogni scelta di fine vita. L’analisi evidenzia una contraddizione con la successiva sentenza n. 132 del 2025, sottolineando il rischio di una progressiva trasformazione del suicidio assistito da extrema ratio in prestazione sanitaria ordinaria.