Il presente lavoro si occupa di un particolare aspetto della ricostruzione del quadro paleoecologico di un area sulla base delle faune fossili a molluschi ivi rinvenute, vale a dire la mappatura delle variazioni del livello marino durante un evento di trasgressione. L’area considerata comprende la parte meridionale della grande pianura alluvionale tailandese, o Lower Central Plain, e la pianura costiera di Phetchaburi . Tale area, caratterizzata da pendenze ridottissime (tra 5 e 20 cm/Km), è stata interessata durante l’Olocene da un evento trasgressivo che ha portato condizioni di mare basso fino a diverse decine di chilometri a nord di Bangkok, su un’estensione di oltre 14000 chilometri quadrati. I sedimenti fossiliferi di origine marina deposti durante la trasgressione, appartenenti all’unità della Bangkok Clay, sono stati estesamente campionati tra gli anni ’80 e il 2000 in diversi affioramenti che esponevano in tutto o in parte la sequenza olocenica; lo studio dettagliato delle faune rinvenute (tutte datate tramite radiocarbonio), con le relative considerazioni paleoecologiche e stratigrafiche, è contenuto in un lavoro attualmente in fase di ultimazione. Le associazioni a molluschi sono state definite prendendo in considerazione parametri quali il tipo di sedimentazione associato, il modo di vita e trofismo degli organismi e soprattutto l’intervallo batimetrico di sviluppo delle faune. Quest’ultimo parametro è alla base della mappatura qui presentata, realizzata su sei opportuni orizzonti temporali (rispettivamente 9000, 8000, 6000, 5500, 5000 e 4000 anni BP). Utilizzando le sovrapposizioni dei ranges batimetrici delle singole specie, si è cercato di ottenere per ogni associazione l’intervallo più ristretto possibile compatibile con lo sviluppo della fauna presente. Successivamente si è individuata in tutte le sezioni stratigrafiche la posizione delle 6 linee-tempo; in quelle sezioni mancanti di livelli datati esattamente corrispondenti agli orizzonti, questi sono stati posizionati 1) facendo una correlazione con livelli datati di sezioni vicine sulla base di caratteristiche sedimentarie e faunistiche simili, o 2) assumendo costante la velocità di sedimentazione tra livelli datati ed attribuendo faune simili ai medesimi ambienti deposizionali. Ad ogni sezione (= punto sulla mappa) e ad ogni linea-tempo è stata quindi attribuita una fauna a molluschi e conseguentemente una paleoprofondità ricadente nell’intervallo ottenuto per ogni associazione; i valori “puntiformi” di profondità sono stati determinati in modo da rimanere il più possibile vicini al valore medio dell’intervallo e mantenere, con quelli dei siti adiacenti, pendenze regolari del paleofondale. La ricostruzione così ottenuta mostra evidenti incertezze dovute 1) alla necessaria interpretazione paleobatimetrica delle associazioni, 2) alla scelta, sempre interpretativa, dei valori di profondità da attribuire alle faune, 3) alla necessità di limitare l’area di ricostruzione con punti fissi sia a mare che a terra per evitare vistose distorsioni nell’interpolazione. Ciononostante, l’evoluzione del paleogolfo (a piccola scala) risulta coerente sia con quelle ricavate da altri autori utilizzando le isopache del contatto Pleistocene-Olocene o i dati pollinici, sia con i dati sedimentari evidenziati dai recenti rilievi del Servizio Geologico tailandese. Tra i risultati più evidenti di questo tipo di mappatura vi è senza dubbio il posizionamento del limite nord della trasgressione ad una latitudine ben più meridionale rispetto all’antica capitale Ayutthaya, rendendo necessaria una diversa spiegazione ai ritrovamenti archeologici e palinologici che la dipingevano come un porto costiero in qualche momento della sua storia passata.
Negri, M. (2007). Un esperimento di mappatura sulla base delle faune a molluschi: il paleogolfo olocenico tailandese. Intervento presentato a: Giornate di Paleontologia 2007, Barzio (LC).
Un esperimento di mappatura sulla base delle faune a molluschi: il paleogolfo olocenico tailandese
NEGRI, MAURO PIETRO
2007
Abstract
Il presente lavoro si occupa di un particolare aspetto della ricostruzione del quadro paleoecologico di un area sulla base delle faune fossili a molluschi ivi rinvenute, vale a dire la mappatura delle variazioni del livello marino durante un evento di trasgressione. L’area considerata comprende la parte meridionale della grande pianura alluvionale tailandese, o Lower Central Plain, e la pianura costiera di Phetchaburi . Tale area, caratterizzata da pendenze ridottissime (tra 5 e 20 cm/Km), è stata interessata durante l’Olocene da un evento trasgressivo che ha portato condizioni di mare basso fino a diverse decine di chilometri a nord di Bangkok, su un’estensione di oltre 14000 chilometri quadrati. I sedimenti fossiliferi di origine marina deposti durante la trasgressione, appartenenti all’unità della Bangkok Clay, sono stati estesamente campionati tra gli anni ’80 e il 2000 in diversi affioramenti che esponevano in tutto o in parte la sequenza olocenica; lo studio dettagliato delle faune rinvenute (tutte datate tramite radiocarbonio), con le relative considerazioni paleoecologiche e stratigrafiche, è contenuto in un lavoro attualmente in fase di ultimazione. Le associazioni a molluschi sono state definite prendendo in considerazione parametri quali il tipo di sedimentazione associato, il modo di vita e trofismo degli organismi e soprattutto l’intervallo batimetrico di sviluppo delle faune. Quest’ultimo parametro è alla base della mappatura qui presentata, realizzata su sei opportuni orizzonti temporali (rispettivamente 9000, 8000, 6000, 5500, 5000 e 4000 anni BP). Utilizzando le sovrapposizioni dei ranges batimetrici delle singole specie, si è cercato di ottenere per ogni associazione l’intervallo più ristretto possibile compatibile con lo sviluppo della fauna presente. Successivamente si è individuata in tutte le sezioni stratigrafiche la posizione delle 6 linee-tempo; in quelle sezioni mancanti di livelli datati esattamente corrispondenti agli orizzonti, questi sono stati posizionati 1) facendo una correlazione con livelli datati di sezioni vicine sulla base di caratteristiche sedimentarie e faunistiche simili, o 2) assumendo costante la velocità di sedimentazione tra livelli datati ed attribuendo faune simili ai medesimi ambienti deposizionali. Ad ogni sezione (= punto sulla mappa) e ad ogni linea-tempo è stata quindi attribuita una fauna a molluschi e conseguentemente una paleoprofondità ricadente nell’intervallo ottenuto per ogni associazione; i valori “puntiformi” di profondità sono stati determinati in modo da rimanere il più possibile vicini al valore medio dell’intervallo e mantenere, con quelli dei siti adiacenti, pendenze regolari del paleofondale. La ricostruzione così ottenuta mostra evidenti incertezze dovute 1) alla necessaria interpretazione paleobatimetrica delle associazioni, 2) alla scelta, sempre interpretativa, dei valori di profondità da attribuire alle faune, 3) alla necessità di limitare l’area di ricostruzione con punti fissi sia a mare che a terra per evitare vistose distorsioni nell’interpolazione. Ciononostante, l’evoluzione del paleogolfo (a piccola scala) risulta coerente sia con quelle ricavate da altri autori utilizzando le isopache del contatto Pleistocene-Olocene o i dati pollinici, sia con i dati sedimentari evidenziati dai recenti rilievi del Servizio Geologico tailandese. Tra i risultati più evidenti di questo tipo di mappatura vi è senza dubbio il posizionamento del limite nord della trasgressione ad una latitudine ben più meridionale rispetto all’antica capitale Ayutthaya, rendendo necessaria una diversa spiegazione ai ritrovamenti archeologici e palinologici che la dipingevano come un porto costiero in qualche momento della sua storia passata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.