La pluralità della questione della povertà educativa è un dato attualmente condiviso nel panorama della ricerca pedagogica. Si può parlare, da una parte, di educational poverty, contemplando l’insieme dei fattori che interagiscono nel determinare una performance scolastica inferiore agli standard di un certo territorio, misurata, tra gli altri, attraverso i test OCSE-PISA, con l’indice di abbandono scolastico e con i tassi di dispersione implicita (European Commission, 2022). Dall’altra, ci si riferisce alla povertà educativa come ad una condizione esistenziale di deprivazione, determinata dal difficile accesso ad esperienze educative di qualità, che influisce sulla difficoltà che i giovani e gli adulti hanno nell’orientarsi nel contesto socio-culturale contemporaneo e nelle sue trasformazioni (Sottocorno, 2022). Tenendo come riferimento in particolare questa seconda accezione del fenomeno, si intende porlo in relazione, secondo un approccio di ricerca ecologico (Ferrante, et al., 2022), con gli obiettivi dell’Agenda 2030 riguardanti povertà, istruzione e accessibilità della conoscenza. Per contrastare una deprivazione largamente intesa, infatti, risulta necessario accedere ad un’educazione equa e inclusiva, veicolata da “informazioni rilevanti” con le quali accostarsi alla “giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la natura” (Target 12.8). Il contributo intende presentare l’intreccio di queste questioni, mettendole in relazione con una proposta di ricerca attualmente in corso all’interno del progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action) e compiuta dal gruppo di lavoro Open-Air Lab dell’Università di Milano-Bicocca. L’intento che si vuole perseguire è quello di realizzare una piattaforma ad elevata fruibilità in cui sia possibile ricomprendere le esperienze significative che si stanno portando avanti nel territorio attorno all’ateneo lombardo relativamente alla sostenibilità intesa in termini ampi, riferibile quindi alla dimensione economica, sociale, ambientale e culturale. L’uso di questo media digitale rende accessibili dei contenuti di carattere scientifico in modo libero e comprensibile e pone le basi per la partecipazione e il coinvolgimento della cittadinanza (Rivoltella, 2016), favorendo una maggiore comprensione delle molteplici traiettorie di trasformazione che attualmente attraversano il mondo contemporaneo.
Sottocorno, M. (2025). Povertà educativa e accessibilità della conoscenza. Prospettive di riflessione e di intervento. In L. Acone, N. Carlomagno, E. Corbi, A. Cunti, M. D'Ambrosio, M.L. Iavarone, et al. (a cura di), Ricerca e progettazione pedagogica per contrastare povertà educative e dispersione scolastica. A 100 anni dalla nascita di Alberto Manzi. Junior and Coopted Conference. (pp. 598-603). Lecce : Pensa Multimedia.
Povertà educativa e accessibilità della conoscenza. Prospettive di riflessione e di intervento
Sottocorno, M.
2025
Abstract
La pluralità della questione della povertà educativa è un dato attualmente condiviso nel panorama della ricerca pedagogica. Si può parlare, da una parte, di educational poverty, contemplando l’insieme dei fattori che interagiscono nel determinare una performance scolastica inferiore agli standard di un certo territorio, misurata, tra gli altri, attraverso i test OCSE-PISA, con l’indice di abbandono scolastico e con i tassi di dispersione implicita (European Commission, 2022). Dall’altra, ci si riferisce alla povertà educativa come ad una condizione esistenziale di deprivazione, determinata dal difficile accesso ad esperienze educative di qualità, che influisce sulla difficoltà che i giovani e gli adulti hanno nell’orientarsi nel contesto socio-culturale contemporaneo e nelle sue trasformazioni (Sottocorno, 2022). Tenendo come riferimento in particolare questa seconda accezione del fenomeno, si intende porlo in relazione, secondo un approccio di ricerca ecologico (Ferrante, et al., 2022), con gli obiettivi dell’Agenda 2030 riguardanti povertà, istruzione e accessibilità della conoscenza. Per contrastare una deprivazione largamente intesa, infatti, risulta necessario accedere ad un’educazione equa e inclusiva, veicolata da “informazioni rilevanti” con le quali accostarsi alla “giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la natura” (Target 12.8). Il contributo intende presentare l’intreccio di queste questioni, mettendole in relazione con una proposta di ricerca attualmente in corso all’interno del progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action) e compiuta dal gruppo di lavoro Open-Air Lab dell’Università di Milano-Bicocca. L’intento che si vuole perseguire è quello di realizzare una piattaforma ad elevata fruibilità in cui sia possibile ricomprendere le esperienze significative che si stanno portando avanti nel territorio attorno all’ateneo lombardo relativamente alla sostenibilità intesa in termini ampi, riferibile quindi alla dimensione economica, sociale, ambientale e culturale. L’uso di questo media digitale rende accessibili dei contenuti di carattere scientifico in modo libero e comprensibile e pone le basi per la partecipazione e il coinvolgimento della cittadinanza (Rivoltella, 2016), favorendo una maggiore comprensione delle molteplici traiettorie di trasformazione che attualmente attraversano il mondo contemporaneo.| File | Dimensione | Formato | |
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