In che modo il linguaggio coreutico può attraversare il sistema scolastico per promuovere relazioni vitali e generare benessere? Partendo da questa istanza, il contributo intende testimoniare la cornice teorica e metodologica, gli snodi processuali e gli esiti del progetto europeo Media Dance Plus, sviluppato nel corso del 2021-2022, tra Italia e Francia, e rivolto a studenti, studentesse e insegnanti di due scuole secondarie di secondo grado, il Liceo classico Alfieri di Torino e il Lycée International di Saint-Germain-en-Laye di Parigi. Nato dalla collaborazione scientifica tra il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" (Università degli Studi di Milano-Bicocca) e la Fondazione Piemonte dal Vivo (Collegno, Torino), il progetto ha inteso sperimentare e promuovere, attraverso residenze coreutiche d'artista, riflessioni e pratiche didattiche innovative nell'incontro tra mondo della scuola e linguaggi artistico-performativi. Focus del progetto è stata dunque la valorizzazione, in contesti scolastici, della dimensione corporea e delle arti performative intesi come linguaggi volti a promuovere uno star bene a scuola mediante lo sviluppo delle potenzialità espressive e creative nei singoli, nella relazione, nel gruppo (Gamelli e Mirabelli, 2019; Antonacci e Schiavone, 2021; Ferri, 2022). Nello specifico, per gli insegnanti è stata proposta una formazione esperienziale di matrice artistico-performativa, con interventi sensibili alla relazione mente-corpo nei processi di apprendimento-insegnamento, condotti da coreografi esperti in processi di innovazione didattica mediante la danza. Per gli studenti e le studentesse, parallelamente, è stato realizzato un percorso formativo immersivo di stampo coreutico, mediante metodologie attive e partecipate, ingaggianti e coinvolgenti, nel quale i ragazzi e le ragazze hanno avuto la possibilità di esplorare e approfondire temi e sfide del mondo contemporaneo. Infine, la lettura e l'analisi delle esperienze attraversate, a partire dalla cornice teorica de il Manifesto Una scuola (Antonacci e Guerra, 2014, 2018), ha permesso di evidenziare l'impatto che le arti performative possono avere sul sistema scolastico, nella sua organicità e complessità, in termini di benessere e sostenibilità (Ferri e Schiavone, 2022), per educare ed educarsi a uno stare bene nel mondo (Guerra; 2020; Mortari, 2020). A tal fine, il contributo intende condividere le molteplici voci e i plurimi punti di vista degli attori coinvolti, evidenziando come l'incontro con i linguaggi performativi possa ingaggiare studenti e studentesse in processi partecipativi e di agency (Klemenčič, Bergan e Primožič, 2015). In questa direzione, le residenze artistiche a scuola, come emerso dai dati di ricerca, possono divenire occasione per innescare un approccio incarnato al potenziale trasformativo della dimensione estetica, intesa come esperienza di profonda connessione e reciproco riconoscimento.
Ferri, N., Schiavone, G. (2025). Innesti performativi a scuola tra benessere e ricerca. Media Dance Plus, un progetto europeo di innovazione scolastica. In A. Bartolini, F. Batini, M. De Santis, M. Milella, P. Malavasi, A. Morganti, et al. (a cura di), La formazione iniziale e continua degli insegnanti. Relazioni, comunicazione, metodi (pp. 82-89). Lecce : Pensa MultiMedia.
Innesti performativi a scuola tra benessere e ricerca. Media Dance Plus, un progetto europeo di innovazione scolastica
Schiavone, G.
2025
Abstract
In che modo il linguaggio coreutico può attraversare il sistema scolastico per promuovere relazioni vitali e generare benessere? Partendo da questa istanza, il contributo intende testimoniare la cornice teorica e metodologica, gli snodi processuali e gli esiti del progetto europeo Media Dance Plus, sviluppato nel corso del 2021-2022, tra Italia e Francia, e rivolto a studenti, studentesse e insegnanti di due scuole secondarie di secondo grado, il Liceo classico Alfieri di Torino e il Lycée International di Saint-Germain-en-Laye di Parigi. Nato dalla collaborazione scientifica tra il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" (Università degli Studi di Milano-Bicocca) e la Fondazione Piemonte dal Vivo (Collegno, Torino), il progetto ha inteso sperimentare e promuovere, attraverso residenze coreutiche d'artista, riflessioni e pratiche didattiche innovative nell'incontro tra mondo della scuola e linguaggi artistico-performativi. Focus del progetto è stata dunque la valorizzazione, in contesti scolastici, della dimensione corporea e delle arti performative intesi come linguaggi volti a promuovere uno star bene a scuola mediante lo sviluppo delle potenzialità espressive e creative nei singoli, nella relazione, nel gruppo (Gamelli e Mirabelli, 2019; Antonacci e Schiavone, 2021; Ferri, 2022). Nello specifico, per gli insegnanti è stata proposta una formazione esperienziale di matrice artistico-performativa, con interventi sensibili alla relazione mente-corpo nei processi di apprendimento-insegnamento, condotti da coreografi esperti in processi di innovazione didattica mediante la danza. Per gli studenti e le studentesse, parallelamente, è stato realizzato un percorso formativo immersivo di stampo coreutico, mediante metodologie attive e partecipate, ingaggianti e coinvolgenti, nel quale i ragazzi e le ragazze hanno avuto la possibilità di esplorare e approfondire temi e sfide del mondo contemporaneo. Infine, la lettura e l'analisi delle esperienze attraversate, a partire dalla cornice teorica de il Manifesto Una scuola (Antonacci e Guerra, 2014, 2018), ha permesso di evidenziare l'impatto che le arti performative possono avere sul sistema scolastico, nella sua organicità e complessità, in termini di benessere e sostenibilità (Ferri e Schiavone, 2022), per educare ed educarsi a uno stare bene nel mondo (Guerra; 2020; Mortari, 2020). A tal fine, il contributo intende condividere le molteplici voci e i plurimi punti di vista degli attori coinvolti, evidenziando come l'incontro con i linguaggi performativi possa ingaggiare studenti e studentesse in processi partecipativi e di agency (Klemenčič, Bergan e Primožič, 2015). In questa direzione, le residenze artistiche a scuola, come emerso dai dati di ricerca, possono divenire occasione per innescare un approccio incarnato al potenziale trasformativo della dimensione estetica, intesa come esperienza di profonda connessione e reciproco riconoscimento.| File | Dimensione | Formato | |
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