I diversi volti di Senza-Volto. IA e Giustizia sociale, tra Vivente e Non-vivente

The rapid development of so-called artificial intelligence has attracted the attention of scientists, experts, and the general public. Three areas of research are priorities for pedagogy. First, understanding the characteristics of this “intelligence” and whether the name we have given it is actually appropriate. Secondly, we need to understand its current implications for the processes of education and subjectivation, both explicit and implicit, moving beyond the moralistic approach that attempts to define how it should be used for good or evil, in order to analyze the directions and purposes with which humans interact with it and the power relations it creates. Thirdly, we must predict short- and medium-term development scenarios and the main problematic issues that could arise around the concepts of authorship, privacy, and the spread of disinformation. The most interesting provocation is to ask not whether, but how it is possible to use these non-living entities in a critical and even revolutionary way, because AI is only one of the tools, albeit the most powerful and sophisticated today, of social injustice, which is an entirely human phenomenon.

Il rapido sviluppo della cosiddetta Intelligenza artificiale, ha attirato l’attenzione degli scienziati, degli esperti, del grande pubblico. Per la pedagogia sono prioritarie tre direzioni di ricerca. In primo luogo la comprensione di quali siano le caratteristiche di tale “intelligenza” e se il nome che le abbiamo dato sia effettivamente adeguato. In secondo luogo leggere le sue implicazioni attuali a carico dei processi di formazione e soggettivazione, esplicita e implicita, superando l’impostazione moralistica che prova a definire come usarla bene o male, per analizzare le direzioni di senso e le finalità con cui l’umano vi si interfaccia e i rapporti di forza che mette in tensione. In terzo luogo prevedere gli scenari di sviluppo a breve e medio termine e i principali snodi problematici, che potrebbero definirsi intorno ai concetti di autorialità, privacy, diffusione della disinformazione. La provocazione più interessante è domandarsi non se, ma come sia possibile utilizzare in modo critico e anche rivoluzionario tali Non-Viventi perché l’IA è solo uno degli strumenti, oggi il più potente e raffinato, dell’ingiustizia sociale, un fatto tutto umano.