I disturbi visuo-spaziali, come vedremo in questo capitolo, sono prevalentemente associati a lesioni delle regioni posteriori dell’emisfero destro e comprendono: deficit percettivi; disordini dell’attenzione, della consapevolezza e dell’esplorazione di oggetti presenti in specifiche parti dello spazio (negligenza spaziale unilaterale); alterazioni delle capacità visuo-motorie implicate nella produzione di configurazioni complesse bi- e tridimensionali, mediante disegno o costruzione (aprassia costruttiva); deficit dell’orientamento topografico (amnesia e agnosia topografica); e deficit del raggiungimento di oggetti (atassia ottica). Identificheremo i disordini più frequenti: la sindrome della negligenza spaziale unilaterale sinistra e l’aprassia costruttiva.
Vallar, G. (2011). I disturbi visuo-spaziali. In G. Vallar, C. Papagno (a cura di), Manuale di neuropsicologia. Seconda edizione (pp. 249-282). Bologna : Il Mulino.
I disturbi visuo-spaziali
VALLAR, GIUSEPPE
2011
Abstract
I disturbi visuo-spaziali, come vedremo in questo capitolo, sono prevalentemente associati a lesioni delle regioni posteriori dell’emisfero destro e comprendono: deficit percettivi; disordini dell’attenzione, della consapevolezza e dell’esplorazione di oggetti presenti in specifiche parti dello spazio (negligenza spaziale unilaterale); alterazioni delle capacità visuo-motorie implicate nella produzione di configurazioni complesse bi- e tridimensionali, mediante disegno o costruzione (aprassia costruttiva); deficit dell’orientamento topografico (amnesia e agnosia topografica); e deficit del raggiungimento di oggetti (atassia ottica). Identificheremo i disordini più frequenti: la sindrome della negligenza spaziale unilaterale sinistra e l’aprassia costruttiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.