Il progetto di ricerca si concentra sull’uso della sottotitolazione per immagini come strumento per favorire l’abilità di lettura dei sottotitoli nei bambini con disabilità uditiva nel primo biennio della scuola primaria. Questi alunni incontrano barriere visive e uditive nell’accesso alle informazioni, in quanto non padroneggiano le abilità di lettura. L’indagine propone l’accostamento di immagini ai sottotitoli per ridurre le barriere nella fruizione dei sottotitoli e, dal punto di vista teorico, si rifà ai principi UDL. Al fine di offrire uno strumento utile ed efficace, è necessario porre l’attenzione su chi beneficia della sottotitolazione, come realizzarla e quali limiti presenta. Gli studi esistenti mostrano benefici della sottotitolazione per studenti bilingui e con disabilità uditiva (Cintas et al., 2007; Liao et al., 2020; McLoughlin, 2018; Talaván, 2019; Vanderplank, 1988), ma evidenziano criticità, come il carico cognitivo causato dall’effetto della ridondanza e della modalità (Landriscina, 2007; Yoon & Kim, 2011). Inoltre, lo strumento che traduce frasi in immagini semplificate, richiede un importante lavoro di traduzione coerente (Di Giovanni, 2016; Jabir, 2006; Kruger et al., 2022). La ricerca proposta adotta un approccio metodologico basato sui mixed methods, includendo strumenti di tracciamento oculare e focus group. Lo scopo è validare l’efficacia della sottotitolazione iconica, non solo per alunni con disabilità uditiva, ma anche per l’intera classe.

Capatti, A. (2024). Immagini che parlano: un'esperienza nella scuola primaria. Intervento presentato a: Buone idee. Studi e ricerche in didattica e pedagogia speciale, Roma, Italia.

Immagini che parlano: un'esperienza nella scuola primaria

Capatti, A
2024

Abstract

Il progetto di ricerca si concentra sull’uso della sottotitolazione per immagini come strumento per favorire l’abilità di lettura dei sottotitoli nei bambini con disabilità uditiva nel primo biennio della scuola primaria. Questi alunni incontrano barriere visive e uditive nell’accesso alle informazioni, in quanto non padroneggiano le abilità di lettura. L’indagine propone l’accostamento di immagini ai sottotitoli per ridurre le barriere nella fruizione dei sottotitoli e, dal punto di vista teorico, si rifà ai principi UDL. Al fine di offrire uno strumento utile ed efficace, è necessario porre l’attenzione su chi beneficia della sottotitolazione, come realizzarla e quali limiti presenta. Gli studi esistenti mostrano benefici della sottotitolazione per studenti bilingui e con disabilità uditiva (Cintas et al., 2007; Liao et al., 2020; McLoughlin, 2018; Talaván, 2019; Vanderplank, 1988), ma evidenziano criticità, come il carico cognitivo causato dall’effetto della ridondanza e della modalità (Landriscina, 2007; Yoon & Kim, 2011). Inoltre, lo strumento che traduce frasi in immagini semplificate, richiede un importante lavoro di traduzione coerente (Di Giovanni, 2016; Jabir, 2006; Kruger et al., 2022). La ricerca proposta adotta un approccio metodologico basato sui mixed methods, includendo strumenti di tracciamento oculare e focus group. Lo scopo è validare l’efficacia della sottotitolazione iconica, non solo per alunni con disabilità uditiva, ma anche per l’intera classe.
abstract + slide
Disabilità uditiva; scuola primaria; Universal Design for Learning (UDA); sottotitolazione
Italian
Buone idee. Studi e ricerche in didattica e pedagogia speciale
2024
2024
none
Capatti, A. (2024). Immagini che parlano: un'esperienza nella scuola primaria. Intervento presentato a: Buone idee. Studi e ricerche in didattica e pedagogia speciale, Roma, Italia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/532201
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