Nel panorama delle scienze sociali, negli ultimi vent’anni si è osservato un proliferarsi di contributi attorno alla categoria del cibo come pratica e politica culturale e al settore enogastronomico . L’avvento di Masterchef Italia nel 2011 ha contribuito ad un importante modellamento dell’immaginario del food e dei suoi protagonisti e, nonostante il medium televisivo ad impedire allo spettatore qualsivoglia percezione gustativa lo spettatore, ha plasmato abitudini e consumi. Un percorso simile in termini di effetti, seppur non ancora paragonabile né in termini numerici né per portato d’interesse degli studi culturali, è quello che sta attraversando la profumeria artistica, o “di nicchia”, che tramite differenti media da un lustro sta ridefinendo il mercato dell’olfatto con una significativa componente bottom up. Possedere e consumare fragranze artistiche si sta configurando sempre di più come un’esperienza di lunga durata, o di lunga persistenza per usare una terminologia del settore, culturalmente paragonabile al «mangiare stellato». Il naso, la figura professionale freelance che crea i profumi, fidelizza il consumatore più dei brand e dei prodotti stessi, nello stessa processo cognitivo in cui il cliente “stellato” percepisce prima lo chef rispetto alla proposta culinaria e al ristorante stesso. Non crea dunque alcuno scalpore che nel mercato dei profumi di lusso i prodotti più in voga siano quelli con chiari rimandi alla cucina: dai gourmand a profumi che rievocano pietanze della tradizione. A partire da una ricerca netnografica sui principali canali mediali di questa nicchia e da una serie di fieldnotes raccolte durante un’importante fiera internazionale, si vuole riflettere su come questi settori si influenzino reciprocamente, sul potenziale culturale che porta con sé il mondo della profumeria artistica, sull’importanza della community per il modellamento del mercato.
Smania, F. (2024). La profumeria artistica sul sillage del fine dining. Riflessioni sul lusso olfattivo gourmand. Intervento presentato a: Studi Culturali in Italia, Bologna, Italia.
La profumeria artistica sul sillage del fine dining. Riflessioni sul lusso olfattivo gourmand
Smania, F.
2024
Abstract
Nel panorama delle scienze sociali, negli ultimi vent’anni si è osservato un proliferarsi di contributi attorno alla categoria del cibo come pratica e politica culturale e al settore enogastronomico . L’avvento di Masterchef Italia nel 2011 ha contribuito ad un importante modellamento dell’immaginario del food e dei suoi protagonisti e, nonostante il medium televisivo ad impedire allo spettatore qualsivoglia percezione gustativa lo spettatore, ha plasmato abitudini e consumi. Un percorso simile in termini di effetti, seppur non ancora paragonabile né in termini numerici né per portato d’interesse degli studi culturali, è quello che sta attraversando la profumeria artistica, o “di nicchia”, che tramite differenti media da un lustro sta ridefinendo il mercato dell’olfatto con una significativa componente bottom up. Possedere e consumare fragranze artistiche si sta configurando sempre di più come un’esperienza di lunga durata, o di lunga persistenza per usare una terminologia del settore, culturalmente paragonabile al «mangiare stellato». Il naso, la figura professionale freelance che crea i profumi, fidelizza il consumatore più dei brand e dei prodotti stessi, nello stessa processo cognitivo in cui il cliente “stellato” percepisce prima lo chef rispetto alla proposta culinaria e al ristorante stesso. Non crea dunque alcuno scalpore che nel mercato dei profumi di lusso i prodotti più in voga siano quelli con chiari rimandi alla cucina: dai gourmand a profumi che rievocano pietanze della tradizione. A partire da una ricerca netnografica sui principali canali mediali di questa nicchia e da una serie di fieldnotes raccolte durante un’importante fiera internazionale, si vuole riflettere su come questi settori si influenzino reciprocamente, sul potenziale culturale che porta con sé il mondo della profumeria artistica, sull’importanza della community per il modellamento del mercato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.