Le regole della bellezza. Pedagogia sistemica in azione

The text explores the role of systemic beauty and an aesthetic-reflexive approach to pedagogical work in agencies for distressed families and children. The methodological approach coherently adopted by all contributors is narrative-reflexive and critical. The research question is: how bringing beauty could transform caotic, fragmented situations, featuring suffering and violence? How does a systemic-relational professional work in a role of coordination, supervision, counseling, training, designing, assessment… with systems (subjects, families, communities, territories, teams) that are challenged by lives' complexities? Seven professional-researchers (3 PhDs in education, 4 teachers in different italian universities) elaborate on their experiences of agencies for vulnerable children and families, to show how an aesthetic approach (pragmatic, communicational, relational and participatory) has the highest potential of building understanding and care, assuming responsibilities, and agency in a meta-reflexive role as a professional, and the inherent power of such a role, by using stories, images, play, dialogue and the ability to make open, generative and participatory conversations.

Il testo indaga il ruolo della bellezza sistemica e dell'approccio estetico-riflessivo nel lavoro pedagogico di secondo livello nei servizi per famiglie e bambini in difficoltà. L'approccio metodologico adottato coerentemente da tutti i contributori è narrativo-riflessivo e critico. La domanda di ricerca è: come portare bellezza per trasformare situazioni caotiche, frammentate, piene di sofferenza e di violenza? Come lavora concretamente il/la pedagogista di impostazione sistemico-relazionale nei ruoli di coordinamento, supervisione, consulenza, formazione, progettazione, valutazione… con sistemi (oggetti, famiglie, comunità, territori, equipe) messi alla prova dalla complessità delle vite? Sette professionisti-ricercatori (3 dottori di ricerca in educazione, 4 docenti incaricati in diverse università italiane) elaborano le loro esperienze di servizi per bambini e famiglie vulnerabili, per mostrare come un approccio estetico (pragmatico, comunicativo, relazionale e partecipativo) offre un elevato potenziale di comprensione e cura, l'assunzione di responsabilità e la capacità di agire un ruolo apicale e meta-riflessivo nella professione pedagogica, e il potere a esso inerente, attraverso storie, immagini, gioco, dialogo e una capacità di conversare in modo aperto, generativo, partecipativo.