Nell’Unione Europea si contano ca. 90 milioni persone di madrelingua tedesca che costituiscono il gruppo linguistico più forte. Il tedesco è lingua nazionale in Germania, Svizzera e Austria ed esistono minoranze di lingua tedesca in Francia, Lussemburgo, Belgio e in Italia. La Germania si colloca come una delle più importanti economie non solo all’interno dell’Unione Europea ma anche a livello mondiale, e tra l’Italia e la Germania esistono stretti legami culturali e rapporti commerciali consolidati nel corso della storia di entrambi i paesi. Tuttavia in molte facoltà non umanistiche degli atenei italiani si registra ormai da anni una flessione del numero degli studenti che decidono di includere nel loro piano di studi la lingua tedesca. La stessa tendenza si osserva anche nella facoltà di economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca (di seguito Università di Milano-Bicocca). Questa tendenza dovrebbe però far riflettere, alla luce del fatto che la Lombardia ha particolari legami commerciali ed industriali con la Germania e che anche geograficamente si trova vicino all’aerea di lingua tedesca. Dopo una breve rassegna delle più importanti modifiche ai piani di studi dei differenti corsi di laurea di economia presso l’Università di Milano-Bicocca e dopo l’analisi dei dati relativi agli studenti che decidono di apprendere il tedesco oppure di approfondire le loro conoscenze della stessa lingua precedentemente acquisite, si individuano i fattori che condizionano la scelta degli studenti a favore di una lingua diversa dal tedesco. Infine si formulano delle proposte relative alle misure adottabili per incoraggiare gli studenti ad inserire nel loro piano di studi anche il tedesco.
Vogler, S. (2014). Il tedesco in una facoltà di economia. Bilancio e prospettive. In M. Brambilla, F. Missaglia (a cura di), Il tedesco per le professioni. Prospettive milanesi (pp. 91-111). Milano : EDUCatt.
Il tedesco in una facoltà di economia. Bilancio e prospettive
VOGLER, STEFANIE KARIN
2014
Abstract
Nell’Unione Europea si contano ca. 90 milioni persone di madrelingua tedesca che costituiscono il gruppo linguistico più forte. Il tedesco è lingua nazionale in Germania, Svizzera e Austria ed esistono minoranze di lingua tedesca in Francia, Lussemburgo, Belgio e in Italia. La Germania si colloca come una delle più importanti economie non solo all’interno dell’Unione Europea ma anche a livello mondiale, e tra l’Italia e la Germania esistono stretti legami culturali e rapporti commerciali consolidati nel corso della storia di entrambi i paesi. Tuttavia in molte facoltà non umanistiche degli atenei italiani si registra ormai da anni una flessione del numero degli studenti che decidono di includere nel loro piano di studi la lingua tedesca. La stessa tendenza si osserva anche nella facoltà di economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca (di seguito Università di Milano-Bicocca). Questa tendenza dovrebbe però far riflettere, alla luce del fatto che la Lombardia ha particolari legami commerciali ed industriali con la Germania e che anche geograficamente si trova vicino all’aerea di lingua tedesca. Dopo una breve rassegna delle più importanti modifiche ai piani di studi dei differenti corsi di laurea di economia presso l’Università di Milano-Bicocca e dopo l’analisi dei dati relativi agli studenti che decidono di apprendere il tedesco oppure di approfondire le loro conoscenze della stessa lingua precedentemente acquisite, si individuano i fattori che condizionano la scelta degli studenti a favore di una lingua diversa dal tedesco. Infine si formulano delle proposte relative alle misure adottabili per incoraggiare gli studenti ad inserire nel loro piano di studi anche il tedesco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.