Le perplessità e le divisioni che hanno animato il dibattito dottrinale sulla "devoluzione" del potere legislativo in materia dl lavoro, sono originate, in modo particolare, dalla controversa esegesi della formula "tutela e sicurezza del lavoro", materia che il novellato art 117 Cost. ha attribuito alla competenza concorrente condivisa dallo Stato e dalle Regioni, con conseguente incerta fissazione del confini delle facoltà dell'uno rispetto alle altre. Peraltro, il punto dl possibile attrito fra competenza legislativa (esclusiva) statale e competenza legislativa (concorrente) dalle Regioni è dovuto, non solo all'incerta definizione della materia in bilico fra endiadi riassuntiva dell'intero diritto del lavoro e sintagma espressione assai parziale del tutto, ma, segnatamente al fatto che la potestà normativa connessa alle discipline potenzialmente in essa rientranti deve essere necessariamente bilanciata con quella esclusiva dello Stato prescritta in altre materie quali, in particolare l'"ordinamento civile e penale" [art, 117, 2° comma, lett I)] e la "determinazione del livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto li territorio nazionale" [art 117 comma 2° lett m) Cost.Il saggio si propone indagando gli scenari normativi scaturenti dalle diverse interpretazioni dottrinali attribuite all'espressione "tutela e sicurezza del lavoro" che si intersecano con le materie attribuite alla legislazione esclusiva dello Stato, di individuare il vero(simile) campo dì applicazione (residuale) del diritto regionale del lavoro.

Bacchini, F. (2013). Illazioni (semantico-giuridiche) a proposito di una formula normativa: la materia della "tutela e sicurezza del lavoro" nella ripartizione della potestà legislativa dello stato e delle regioni. TUTELA E SICUREZZA DEL LAVORO, 1, 13-67.

Illazioni (semantico-giuridiche) a proposito di una formula normativa: la materia della "tutela e sicurezza del lavoro" nella ripartizione della potestà legislativa dello stato e delle regioni

BACCHINI, FRANCESCO
2013

Abstract

Le perplessità e le divisioni che hanno animato il dibattito dottrinale sulla "devoluzione" del potere legislativo in materia dl lavoro, sono originate, in modo particolare, dalla controversa esegesi della formula "tutela e sicurezza del lavoro", materia che il novellato art 117 Cost. ha attribuito alla competenza concorrente condivisa dallo Stato e dalle Regioni, con conseguente incerta fissazione del confini delle facoltà dell'uno rispetto alle altre. Peraltro, il punto dl possibile attrito fra competenza legislativa (esclusiva) statale e competenza legislativa (concorrente) dalle Regioni è dovuto, non solo all'incerta definizione della materia in bilico fra endiadi riassuntiva dell'intero diritto del lavoro e sintagma espressione assai parziale del tutto, ma, segnatamente al fatto che la potestà normativa connessa alle discipline potenzialmente in essa rientranti deve essere necessariamente bilanciata con quella esclusiva dello Stato prescritta in altre materie quali, in particolare l'"ordinamento civile e penale" [art, 117, 2° comma, lett I)] e la "determinazione del livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto li territorio nazionale" [art 117 comma 2° lett m) Cost.Il saggio si propone indagando gli scenari normativi scaturenti dalle diverse interpretazioni dottrinali attribuite all'espressione "tutela e sicurezza del lavoro" che si intersecano con le materie attribuite alla legislazione esclusiva dello Stato, di individuare il vero(simile) campo dì applicazione (residuale) del diritto regionale del lavoro.
Articolo in rivista - Articolo scientifico
potere legislativo in materia dl lavoro; tutela e sicurezza del lavoro; diritto regionale del lavoro
Italian
2013
1
13
67
none
Bacchini, F. (2013). Illazioni (semantico-giuridiche) a proposito di una formula normativa: la materia della "tutela e sicurezza del lavoro" nella ripartizione della potestà legislativa dello stato e delle regioni. TUTELA E SICUREZZA DEL LAVORO, 1, 13-67.
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