A partire dalla seconda metà del Diciannovesimo secolo l’interesse verso il disegno infantile ha coinvolto nella ricerca professionisti afferenti a diversi settori disciplinari come la Pedagogia, la Psicologia, la Filosofia, la Storia dell’arte e l’Antropologia. Gli studiosi, ciascuno con le proprie specificità, hanno provato a descrivere la natura e lo sviluppo del disegno avanzando teorie che sono state raggruppate in due macrocategorie: quelle di stampo cognitivista e quelle di stampo rappresentazionale (Golomb, 2004). In seguito, alcune istituzioni culturali hanno fatto del disegno infantile il proprio patrimonio: un patrimonio culturale costruito dai bambini (Sparrman et Aarsand, 2022). È il caso del museo di Fondazione PInAC, la casa dei disegni dei bambini e delle bambine del mondo, il cui archivio rappresenta una testimonianza di come l’espressività infantile si possa manifestare in contesti culturali simili o profondamente diversi. Con questo progetto di ricerca si intende aprire una riflessione sul senso e sulla delicatezza del processo di raccolta e catalogazione dei disegni con l’obiettivo di sensibilizzare l’adulto ad aver cura e rispetto verso questa modalità espressiva tipica dell’infanzia di ogni luogo e di tutti i tempi. L’ipotesi da cui prende avvio il lavoro di ricerca è che esista un rapporto determinante tra la realizzazione del disegno infantile e la presenza dell’adulto. In primo luogo, l’adulto può indirizzare la libera creazione del bambino a seconda delle sue aspettative e credenze circa questa modalità espressiva. In secondo luogo, una volta realizzato il disegno, può decidere che cosa farne. Di conseguenza, si è scelto di esplorare la seguente domanda: in che modo l’adulto può valorizzare il patrimonio culturale costruito dai bambini e dalle bambine? La ricerca ha come obiettivo l’individuazione e la definizione di alcune linee guida volte a migliorare i processi di raccolta e catalogazione dei disegni dei bambini in Fondazione PInAC. Si prevede una ricerca relativa ai contesti storici, culturali e relazionali entro cui i disegni sono stati e vengono creati, valorizzando l’autorialità dei bambini e delle bambine all’interno dei loro sistemi relazionali e l’interesse collettivo di quanto da loro viene prodotto. Si è scelto di utilizzare metodologie qualitative (osservazioni sul campo, interviste, studio dell’archivio) e quantitative (analisi di documenti, questionari) per la raccolta di dati utili alla ricerca. Nella prima fase (a.a. 2022/2023) è stata ricostruita la storia della Fondazione PInAC e delle modalità impiegate per la raccolta e catalogazione dei disegni infantili. Dopo aver iniziato la revisione della letteratura nazionale e internazionale sui temi oggetto di interesse, si sono presi in considerazione anche altri enti che si sono occupati di patrimonializzazione delle culture dell’infanzia. Nella seconda fase (a.a. 2023/2024) è stato concordato un periodo di ricerca di sei mesi presso la Pädagogische Hochschule Steiermark di Graz, Austria, volto al confronto con docenti esperti e ricercatori, oltre che all’osservazione di altre tipologie di archivi. Nell’ultima fase della ricerca (a.a. 2024/2025) verranno analizzati i dati raccolti che porteranno alla redazione delle nuove linee guida. La ricerca sta attraversando la sua seconda fase. È stato realizzato un questionario plurilingue rivolto a una popolazione di esperti che nel proprio percorso professionale si siano interrogati circa il valore dell'espressività infantile attraverso il disegno. Tale questionario, insieme alle osservazioni sul campo e alle interviste precedentemente svolte, fornirà degli indicatori utili all’elaborazione delle nuove linee guida. Il risultato atteso è che le linee guida possano concretamente aiutare il personale del museo a raccogliere informazioni sui disegni e sui loro autori contestualmente al prodotto finito del disegno. In questo modo l’elaborato infantile potrà dirsi autenticamente valorizzato.
Trivigno, A. (2024). Disegno dei Bambini e Patrimonializzazione delle Culture dell'Infanzia. Intervento presentato a: La ricerca nelle scuole di dottorato in Italia. Dottorandi, dottori e docenti a confronto, Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Scienze della Formazione.
Disegno dei Bambini e Patrimonializzazione delle Culture dell'Infanzia
Trivigno, A.Primo
2024
Abstract
A partire dalla seconda metà del Diciannovesimo secolo l’interesse verso il disegno infantile ha coinvolto nella ricerca professionisti afferenti a diversi settori disciplinari come la Pedagogia, la Psicologia, la Filosofia, la Storia dell’arte e l’Antropologia. Gli studiosi, ciascuno con le proprie specificità, hanno provato a descrivere la natura e lo sviluppo del disegno avanzando teorie che sono state raggruppate in due macrocategorie: quelle di stampo cognitivista e quelle di stampo rappresentazionale (Golomb, 2004). In seguito, alcune istituzioni culturali hanno fatto del disegno infantile il proprio patrimonio: un patrimonio culturale costruito dai bambini (Sparrman et Aarsand, 2022). È il caso del museo di Fondazione PInAC, la casa dei disegni dei bambini e delle bambine del mondo, il cui archivio rappresenta una testimonianza di come l’espressività infantile si possa manifestare in contesti culturali simili o profondamente diversi. Con questo progetto di ricerca si intende aprire una riflessione sul senso e sulla delicatezza del processo di raccolta e catalogazione dei disegni con l’obiettivo di sensibilizzare l’adulto ad aver cura e rispetto verso questa modalità espressiva tipica dell’infanzia di ogni luogo e di tutti i tempi. L’ipotesi da cui prende avvio il lavoro di ricerca è che esista un rapporto determinante tra la realizzazione del disegno infantile e la presenza dell’adulto. In primo luogo, l’adulto può indirizzare la libera creazione del bambino a seconda delle sue aspettative e credenze circa questa modalità espressiva. In secondo luogo, una volta realizzato il disegno, può decidere che cosa farne. Di conseguenza, si è scelto di esplorare la seguente domanda: in che modo l’adulto può valorizzare il patrimonio culturale costruito dai bambini e dalle bambine? La ricerca ha come obiettivo l’individuazione e la definizione di alcune linee guida volte a migliorare i processi di raccolta e catalogazione dei disegni dei bambini in Fondazione PInAC. Si prevede una ricerca relativa ai contesti storici, culturali e relazionali entro cui i disegni sono stati e vengono creati, valorizzando l’autorialità dei bambini e delle bambine all’interno dei loro sistemi relazionali e l’interesse collettivo di quanto da loro viene prodotto. Si è scelto di utilizzare metodologie qualitative (osservazioni sul campo, interviste, studio dell’archivio) e quantitative (analisi di documenti, questionari) per la raccolta di dati utili alla ricerca. Nella prima fase (a.a. 2022/2023) è stata ricostruita la storia della Fondazione PInAC e delle modalità impiegate per la raccolta e catalogazione dei disegni infantili. Dopo aver iniziato la revisione della letteratura nazionale e internazionale sui temi oggetto di interesse, si sono presi in considerazione anche altri enti che si sono occupati di patrimonializzazione delle culture dell’infanzia. Nella seconda fase (a.a. 2023/2024) è stato concordato un periodo di ricerca di sei mesi presso la Pädagogische Hochschule Steiermark di Graz, Austria, volto al confronto con docenti esperti e ricercatori, oltre che all’osservazione di altre tipologie di archivi. Nell’ultima fase della ricerca (a.a. 2024/2025) verranno analizzati i dati raccolti che porteranno alla redazione delle nuove linee guida. La ricerca sta attraversando la sua seconda fase. È stato realizzato un questionario plurilingue rivolto a una popolazione di esperti che nel proprio percorso professionale si siano interrogati circa il valore dell'espressività infantile attraverso il disegno. Tale questionario, insieme alle osservazioni sul campo e alle interviste precedentemente svolte, fornirà degli indicatori utili all’elaborazione delle nuove linee guida. Il risultato atteso è che le linee guida possano concretamente aiutare il personale del museo a raccogliere informazioni sui disegni e sui loro autori contestualmente al prodotto finito del disegno. In questo modo l’elaborato infantile potrà dirsi autenticamente valorizzato.File | Dimensione | Formato | |
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