Nelle zone intensamente urbanizzate gli insetti impollinatori si scontrano con molteplici agenti di stress antropico sia biotici che abiotici quali le temperature elevate, l’inquinamento dell’aria, la scarsa disponibilità di aree verdi e la loro frammentazione. In questo quadro complesso, è necessario poter valutare l’impatto di questi agenti di stress sulla salute degli insetti impollinatori per poterne mitigare gli effetti negativi. Un indice dello stato di salute degli insetti impollinatori in un determinato ambiente può essere ottenuto tramite l’analisi di marcatori di danno ossidativo a macromolecole. Se da un lato il danno ossidativo è la naturale conseguenza di una serie di reazioni biochimiche tipiche di organismi sani dall’altro l’esposizione a sostanze inquinanti e a vari fattori di stress può portare ad un accumulo del danno sulle macromolecole che può essere misurato. La variazione nella quantificazione del danno ossidativo è quindi un buon indicatore della salute generale di un organismo e nell’ambito di questo lavoro si è scelto di utilizzare tre diversi marcatori che quantificano: a) i prodotti della perossidazione lipidica, b) i prodotti della carbonilazione proteica e c) le rotture a singolo e doppio filamento di DNA. Dai primi risultati di questo progetto, sviluppato in 17 siti nell’area metropolitana di Milano, alcune variabili ambientali e di uso del suolo sono risultate essere di forte impatto nel determinare danni alle macromolecole, in particolare sia per A. mellifera che per B. terrestris la frammentazione delle aree verdi porta ad un aumento del danno ossidativo. Per poter spiegare questo fenomeno è necessario considerare che il range di foraggiamento delle due specie è ben oltre 1 km e che quindi è possibile che in aree ad alta frammentazione, le due specie siano costrette a svolgere lunghi viaggi con conseguente aumento del catabolismo ossidativo. In conclusione, i risultati di questo lavoro suggeriscono che per poter avere una città anche a misura di impollinatori, crediamo che possa essere efficace l’implementazione dell’utilizzo di corridoi verdi e la netta riduzione della cementificazione delle aree verdi ancora presenti.
Tommasi, N., Colombo, B., De Felice, B., Galimberti, A. (2023). Città a misura di chi? Valutazione del danno ossidativo in diverse specie di api selvatiche in risposta agli ostacoli del contesto urbano. Intervento presentato a: XIX Convegno AISASP, Milano, Italia.
Città a misura di chi? Valutazione del danno ossidativo in diverse specie di api selvatiche in risposta agli ostacoli del contesto urbano
Tommasi, NPrimo
;Colombo, BSecondo
;Galimberti, A.
Ultimo
2023
Abstract
Nelle zone intensamente urbanizzate gli insetti impollinatori si scontrano con molteplici agenti di stress antropico sia biotici che abiotici quali le temperature elevate, l’inquinamento dell’aria, la scarsa disponibilità di aree verdi e la loro frammentazione. In questo quadro complesso, è necessario poter valutare l’impatto di questi agenti di stress sulla salute degli insetti impollinatori per poterne mitigare gli effetti negativi. Un indice dello stato di salute degli insetti impollinatori in un determinato ambiente può essere ottenuto tramite l’analisi di marcatori di danno ossidativo a macromolecole. Se da un lato il danno ossidativo è la naturale conseguenza di una serie di reazioni biochimiche tipiche di organismi sani dall’altro l’esposizione a sostanze inquinanti e a vari fattori di stress può portare ad un accumulo del danno sulle macromolecole che può essere misurato. La variazione nella quantificazione del danno ossidativo è quindi un buon indicatore della salute generale di un organismo e nell’ambito di questo lavoro si è scelto di utilizzare tre diversi marcatori che quantificano: a) i prodotti della perossidazione lipidica, b) i prodotti della carbonilazione proteica e c) le rotture a singolo e doppio filamento di DNA. Dai primi risultati di questo progetto, sviluppato in 17 siti nell’area metropolitana di Milano, alcune variabili ambientali e di uso del suolo sono risultate essere di forte impatto nel determinare danni alle macromolecole, in particolare sia per A. mellifera che per B. terrestris la frammentazione delle aree verdi porta ad un aumento del danno ossidativo. Per poter spiegare questo fenomeno è necessario considerare che il range di foraggiamento delle due specie è ben oltre 1 km e che quindi è possibile che in aree ad alta frammentazione, le due specie siano costrette a svolgere lunghi viaggi con conseguente aumento del catabolismo ossidativo. In conclusione, i risultati di questo lavoro suggeriscono che per poter avere una città anche a misura di impollinatori, crediamo che possa essere efficace l’implementazione dell’utilizzo di corridoi verdi e la netta riduzione della cementificazione delle aree verdi ancora presenti.File | Dimensione | Formato | |
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